Colpì con uno schiaffo l'arbitro minorenne, stangata per l’allenatore: cinque anni fuori dal calcio

Le motivazioni del giudice sportivo: «Non ha adempiuto alla sua missione di educatore». L’allenatore ha chiesto scusa

Venerdì 15 Dicembre 2023 di Cristina Turchet
Colpì con uno schiaffo l'arbitro minorenne, stangata per l’allenatore: cinque anni fuori dal calcio

UDINE - Allenatore – o meglio dire - ex allenatore visto che ha rassegnato (o è stato costretto a farlo) le dimissioni all’indomani di un momento di pura follia – squalificato 5 anni. È la sentenza del giudice sportivo della Delegazione di Udine che ha messo nero su bianco il pesante provvedimento disciplinare nei confronti di Massimiliano Martines: vale a dire il tecnico in pectore degli Under 17 provinciali del Deportivo Junior, colpevole, senza scusanti, di aver colpito l’arbitro a fine partita. 


LA MOTIVAZIONE
L’increscioso episodio di violenza gratuita si è consumato al Comunale di Cormons con la squadra di casa vittoriosa 2-1.

Pesante la sanzione, altrettanto il giudizio espresso dallo stesso giudice. Squalifica fino al 12 dicembre 2028 “perché a gara terminata colpiva, con la mano aperta, da tergo e con forza la nuca dell’arbitro. Successivamente colpiva con un pugno al volto un dirigente della squadra avversaria proferendo, a suo indirizzo, un’espressione ingiuriosa” perché quest’ultimo aveva cercato di prestare soccorso al malcapitato giovane arbitro. Si va avanti spiegando che il direttore di gara, “turbato e timoroso per la propria incolumità, rientrava nello spogliatoio, chiudendosi all’interno, contattando le forze dell’ordine che lo hanno scortato fino all’autovettura di chi lo aveva accompagnato ad arbitrare. In realtà l’auto era quella dei suoi genitori che l’avevano accompagnato al campo. Da qui il ricorso alle cure mediche in pronto soccorso dove è stato accertato il trauma subito. A chiudere la “tuonata”, se non altro morale un’altra botta. «La sanzione tiene in debita considerazione sia la discrepanza di età tra aggressore e aggredito, tenuto conto che l’arbitro ha 15 anni, sia del fatto che il tutto si inserisce nel contesto del campionato Allievi provinciali Under 17, appartenente al settore giovanile e scolastico, caratterizzato da fini non solo ricreativi, ma anche formativi ed educativi».


AGGRAVANTE
Un episodio da stigmatizzare a prescindere con una doppia aggravante. Per la cronaca la società dovrà sborsare 300 euro d’ammenda per “espressioni ingiuriose e perché non ha garantito protezione al direttore di gara, come prescritto dal regolamento. Un episodio che macchia quella isola felice che è il Friuli Venezia Giulia. Di sicuro, però, quanto avvenuto è la punta di un iceberg dove gli arbitri sono continuamente presi di mira. Soprattutto proprio nelle giovanili.


SUGLI SPALTI
Sono tanti i genitori inviperiti sugli spalti, magari con l’allenatore dei propri pargoli considerati novelli Armando Maradona, tanto per citare un campionissimo. Segno di una maleducazione (o non educazione) latente, anche se fatti del genere dovrebbero far riflettere i vertici nazionali dello stesso mondo delle giacchette nere. Vertici che, per far da serbatoio al mondo del calcio professionistico, hanno svecchiato notevolmente l’intera classe arbitrale, mandando in “pensione” o addirittura in “prepensionamento” i fischietti più esperti. Quelli che si sono conquistati i cosiddetti “galloni” sul campo. Intanto il pianeta allenatori, colpito al cuore, chiede un minimo di comprensione, pur condannando fermamente l’episodio e affermando che l’allenatore è “prima di tutto un educatore, in special modo nel settore giovanile. Non solo nel calcio , ma in tutti gli sport.” Seppur Massimiliano Martines non sia iscritto all’Associazione, “è pur sempre una persona che sa di aver sbagliato”. Da aggiungere solo una piccola considerazione: il far west porta ad esacerbare ancor di più gli animi. Non solo! Dà il diritto ai giovani, siano essi atleti o meno, di imitare il comportamento degli adulti. E che dire di quel ragazzino colpito? 

Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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