Padova. Sanità, il bilancio di fine anno: aumentano visite, esami e assunzioni ma mancano specialisti

Sempre più prestazioni ma servono soprattutto pediatri, oculisti, dermatologi e neurologi

Giovedì 21 Dicembre 2023 di Nicoletta Cozza
Padova. Sanità, il bilancio di fine anno: aumentano visite, esami e assunzioni ma mancano specialisti

PADOVA - Il "bicchiere" del 2023 è mezzo pieno, se si mettono insieme l'aumento della produzione dell'azienda-salute, l'assunzione di 13 primari e l'incremento del personale in generale, la riduzione (anche se ancora parziale) delle liste d'attesa con 50 mila ore di straordinari effettuate da 500 sanitari, un piano pronto nel caso si dovesse verificare un'altra emergenza pandemica, tre terapie intensive inaugurate a Cittadella, Camposampiero e Piove di Sacco, 310 donne salvate grazie allo screening per la prevenzione del tumore alla mammella, oltre 170mila vaccinazioni antinfluenzali già effettuate, e circa 46mila pratiche evase online con l'istituzione dello sportello amministrativo sul web.

Ma c'è anche quello mezzo vuoto, data la carenza cronica di reperire infermieri e medici, soprattutto pediatri, oculisti, dermatologi, neurologi, che implica un adattamento delle strutture, e poi il dato incontrovertibile che tanto c'è ancora da fare sul fronte della prevenzione, come dimostra il fatto che il vaccino esavalente viene fatto soltanto al 93,8% dei bambini, e che gli inviti per lo screening relativo al cancro al colon retto spesso vengono ignorati. Infine, se si guarda al 2024 è prevista la concretizzazione di vari progetti, in primis la cantierizzazione delle case di comunità per l'assistenza dei pazienti che non possono rimanere in ospedale.
Numeri alla mano, infatti, ieri mattina il dg dell'Ulss 6 Paolo Fortuna nella sede di via Scrovegni ha presentato il bilancio del 2023 e anticipato alcune iniziative del prossimo anno.

Al suo fianco Maria Chiara Corti, direttore dei Servizi Socio Sanitari; Michela Barbiero, responsabile amministrativo; Aldo Mariotto, direttore sanitario, e Luca Sbrogiò, al vertice del Dipartimento Prevenzione.

I NUMERI

I dipendenti nel 2020 erano 6.774 e oggi sono 7.214, ma nel sono aumentate le necessità dei pazienti. Undicimila nel 2023 gli ingressi nella rete di servizi, mentre dell'assistenza domiciliare hanno usufruito oltre 26.000 soggetti, di cui 14.776 anziani, 3.842 disabili, mentre 6.885 utenti sono passati nelle Rsa.
Ci sono state 125.696 prestazioni nei consultori (+6% in 12 mesi), 89.599 di neuropsichiatria infantile e 149.629 di salute mentale (131.735 nel 2022). Gli utenti presi in carico dagli ospedali di comunità sono saliti a oltre duemila.
Nel triennio 2020-2023 le prestazioni erogate sono state 2.500.000, aumentate nel pubblico dell'8%, mentre nel privato sono calate del 2%. Pure i ricoveri hanno registrato un'impennata, da 37mila del 2022 a 43mila 228 di quest'anno.
Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2023 sono stati pari a 22.511.059 per l'edilizia, 4.410.108.00 per l'informatica e 6.284.977.44. Adesso per le attrezzature con le risorse del PNRR, è in programma una spesa complessiva di oltre 111milioni di euro, di cui 39milioni e 680 mila per le case di comunità, e 46 milioni e mezzo per la piastra degenze di Cittadella.

IL DG

«La sanità è costantemente in evoluzione - ha ricordato Fortuna - i bisogni cambiano e dobbiamo adattarci. Per questo motivo sono soddisfatto per i risultati raggiunti grazie al lavoro di squadra, in particolare per le liste d'attesa, ma tanto deve ancora essere fatto, perché non abbiamo raggiunto la situazione ottimale. Medici e operatori, però, si stanno adoperando al massimo per dare le risposte migliori al cittadino. Nel 2024 ci concentreremo in modo particolare per ridurre ulteriormente le liste di attesa e per la stabilizzazione del personale, perché abbiamo il problema di reperire medici e infermieri. E poi ci sarà la parte strutturale dato che col Pnrr andremo a cantierizzare molti progetti come le case di comunità, e procederemo pure con l'innovazione tecnologica, rinnovando apparecchiature fondamentali per la diagnosi come tac e macchinari radiologici, che implicheranno uno stop all'attività: spero che i cittadini dimostrino comprensione perché sarà finalizzato al miglioramento del sistema».

LA COLLABORAZIONE

Il dg, poi, si è soffermato pure sul miglioramento della rete collaborativa tra le varie realtà del territorio, e poi con Iov e Azienda. «Dobbiamo diventare sempre più "euganei" - ha evidenziato - perchè nell'ultimo anno è stato fondamentale il lavoro integrato tra i 4 ospedali per quanto riguarda l'attività erogata, che può essere diversificata a seconda delle risorse dato che è possibile che più difficoltà da una parte, piuttosto che da un'altra. La collaborazione che c'è stata tra nosocomi, con i distretti nella fase di dimissione, con i medici di medicina generale e i privati accreditati è stata enorme, però l'Azienda ospedaliera resta il principale riferimento ospedaliero con il quale ci interfacciamo. Il reperimento dei medici permane difficile in particolare nei pronto soccorso, nelle terapie intensive, nelle pediatrie e nelle neurologie. Si tratta di criticità asimmetriche e spesso non riusciamo a dare le risposte che ci cittadini si attendono per mancanza di disponibilità in una determinata area geografica».
Fortuna ha concluso il suo excursus sottolineando l'impegno di tutti i dipendenti, citando appunto le 500 mila ore di straordinario. «Certo, si tratta di tempo che è stato retribuito a medici e infermieri, i quali però lo hanno sottratto alla famiglia e allo svago. Ma così siamo riusciti a rispondere almeno in parte a una domanda in incremento».

Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci