BOVOLENTA (PADOVA) - Tecnico delle caldaie in una ditta della zona, amante della montagna e del calcio a 5. E un profilo di un ragazzo come tanti. Questo era, fino a ieri, Alberto Pittarello. Di lui non si hanno più notizie dalle 10.35 di ieri mattina, da quando una vicina di casa della mamma di Sara Buratin lo aveva visto allontanarsi dalla casa della donna con il suo furgone, lo stesso che i carabinieri cercano nel letto del Bacchiglione. Il sospetto è che lui si sia buttato - o si sia allontanato - dopo aver ucciso la mamma della loro figlia di 15 anni, una donna con la quale la relazione era arrivata al capolinea.
LA GRANDE CASA
Ieri pomeriggio in via San Gabriele, la strada che da Bovolenta porta a Polverara e dove fino a qualche giorno fa viveva tutta la famiglia Pittarello (i genitori Adriana e Gabriele) il fratello Stefano (sposato con la figlia di una vicina di casa della mamma di Angela Buratin) e lui con Sara e la loro bambina, era un via-vai di macchine. Nessuna voglia di parlare. Nessuna voglia di avvicinarsi e rispondere alle domande. Per diverse ore in quella casa c'erano stati anche i carabinieri per provare a decriptare le mosse di Alberto.
«RISPETTO»
«Non abbiamo voglia di dire nulla» e ancora «abbiate rispetto del momento». Poi, la conferma di una parente: «Alberto non è qui, non è più tornato». Sapete dov'è? È stato trovato? «No». E la paura che la tragedia diventi più grande con il passare dei minuti.
LA PROMOZIONE
Un profilo social chiuso quello del 39enne: le solite foto di profilo che possono avere tutti, mai un messaggio particolare, una frecciata. Le foto della montagna, lui che sorride con lo zaino in spalla. Alberto che - in una foto di anni fa - prende in braccia Sara in riva ad un lago e sorridono felici, insieme. Scorrendo le immagini di profilo anche quelle della promozione in C2 con il Cartura calcio a 5: la maglietta celebrativa, la festa con i compagni.
COPPIA NORMALE
Alberto e Sara, una coppia mai sopra le righe, li descrivevano ieri in paese. Lui e lei fidanzati da sempre, genitori da 15 anni di una bambina e una famiglia allargata nella quale - in occasione dei compleanni o delle ricorrenze - ci si trovava tutti a cena insieme, anche solo per una pizza, nella grande casa padronale di via San Gabriele, rimessa a posto da mani e idee giovani. La stessa casa che ieri era tormentata dall'atrocità, finita al centro delle indagini dei carabinieri e al centro della curiosità di tutti. Ora Alberto non si trova, lo stanno cercando nel nello del Bacchiglione, ieri più aggressivo che mai per la piena attesa nel pomeriggio e le forti piogge a unirsi con le correnti. Di lui, finora, c'è solo il cellulare: verrà analizzato per cercare le ragioni di un gesto violento, per ricostruire gli ultimi giorni. Per scoprire il perché di tutto questo.