A Padova gli studenti vanno a vivere con i pensionati, il progetto dei "coinquilini non coetanei": affitto a 200 euro al mese

Martedì 16 Aprile 2024 di Marco Miazzo
A Padova gli studenti vanno a vivere con i pensionati, il progetto dei "coinquilini non coetanei": affitto a 200 euro al mese

PADOVA - Sono "coinquilini non coetanei" perché tra loro la differenza d'età supera i 40 anni, eppure hanno scoperto che tra generazioni diverse c'è tanto da condividere.

Per otto mesi cinque universitari hanno vissuto nelle case di cinque pensionati padovani grazie al progetto di "coabitazione intergenerazionale" del Comune, che sarà rilanciarlo a settembre su più vasta scala.

IL SUCCESSO

Per l'Ufficio Progetto Giovani la sperimentazione compiuta finora è stata un successo. Il progetto è stato avviato a settembre 2023, per venire incontro agli universitari in difficoltà nel trovar casa. Ma fin da subito ha rivelato una doppia ricaduta sociale: non solo avvantaggia gli universitari, ma è un toccasana per gli anziani che spesso vivono da soli in grandi case vuote e trovano così compagnia e nuovi stimoli.

LA SODDISFAZIONE

I risultati di questo primo anno di coabitazione sono stati presentati in un report, che ha trovato fin da subito il favore di Pietro Bean, delegato alle Politiche giovani: «Siamo orgogliosi di sostenere un progetto che mette al centro le persone, rafforzando ancora di più le reti di solidarietà attive in città dichiara Bean -. Il fattore umano rappresenta davvero il valore aggiunto di questa esperienza: per i giovani, in particolare, l'effetto positivo ha superato i confini dell'immediata necessità e si è tradotto in un'esperienza di arricchimento personale. Gli esiti del report sono incoraggianti: ci auguriamo che la sperimentazione possa tradursi in un progetto messo a regime, facendo tesoro di questi primi riscontri per formulare una nuova proposta, concreta e sostenibile».

IL NODO

Da palazzo Moroni arriva la soddisfazione per aver trovato una possibile risposta all'emergenza abitativa, che attanaglia la comunità studentesca dalla fine della pandemia. Con il ritorno alla didattica in presenza, gli universitari fuori sede si sono ritrovati con una penuria di alloggi che ha fatto schizzare i canoni di locazione alle stelle, con un rialzo del 40% rispetto al pre-covid e mensilità fino a 400 euro.
«Dai momenti di crisi nascono grandi opportunità, che prima mai avremmo immaginato afferma Francesca Benciolini, assessora alle Politiche abitative -. Sappiamo che il tema della casa e dell'abitare è urgente per la nostra città, come tutte le città a vocazione turistica e studentesca, ma a temi così urgenti è necessario dare più risposte che vanno cercate tramite diverse strade e con soggetti differenti. La nostra visione di Padova è di una città sempre più capace di essere accogliente, sostenibile e solidale. Tutti caratteri che troviamo nella coabitazione intergenerazionale».
Per rendere possibile il progetto è stato necessario un iter iniziato a metà giugno 2023, quando sono state aperte le candidature. A rispondere 98 studenti del Bo di età compresa tra i 20 e 25 anni, e 28 proprietari di casa over 65 anni.
Gli universitari sono stati i primi a cogliere l'occasione di alloggiare nella città dove studiano a prezzi modici. Più restii inizialmente i pensionati, perché non è facile decidere di aprire le porte della propria casa di fatto a dei giovani sconosciuti.
Alla fine, sono stati selezionati i candidati: 36 studenti e 9 proprietari di casa; dopo i colloqui di idoneità sono emersi 5 possibili abbinamenti e si è dato via al progetto con gli universitari che hanno portato i bagagli nelle case dei pensionati. Il canone per l'alloggio è stato fissato a 200 euro, quasi la metà della media affitti in città.

LE ALTRE VOCI

«Questo progetto dimostra che a nulla serve la proprietà se non è condivisa. Ho imparato che il bene comune è molto più importante di tirare l'affitto» commenta Rigo Bedoni, che con la moglie Danila ha aperto le porte di casa alla studentessa sarda Zoe Murgia, iscritta al secondo anno di ingegneria aerospaziale: «All'inizio non è stato facile abituarsi perché siamo persone diverse, ma oggi ci troviamo per fare colazione e ogni tanto ceniamo assieme, il tempo insieme ha gran valore». Lo stesso entusiasmo dimostrato dagli altri "coinquilini non coetanei", come Maurizia Galuppo e la studentessa Caterina Galizian. Un entusiasmo che aiuta a scommettere su un progetto ancor più ambizioso: realizzare tra le 25 e le 30 coabitazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci