PADOVA - Omaggio di Beppe Grillo ai secessionisti veneti: il leader 5 Stelle è arrivato poco fa sul palco del Palafabris di Padova manovrando a mano un 'tanko' di cartone, che spara coriandoli.
I VENETISTI
«No ghe volemo stare piu' in 'sto Stato de mona, va ben!» ha gridato Grillo. «C'è un diritto alla secessione - ha aggiunto - se fate un referendum sono con voi. È un'autodifesa». «Mentre in Veneto arrestavano le 'macchiette' dei secessionisti, il nostro Capo dello Stato riceveva un condannato in via definitiva. È questo lo stato delle cose».
PAPA BERGOGLIO
«Il nostro movimento è nato il 4 ottobre, il giorno di San Francesco, siamo il primo movimento francescano, perché nessuno rimanga indietro. Anche Bergoglio si è iscritto al nostro blog».
ATTACCO A NAPOLITANO
«Napolitano lo pensavo un saggio, invece è cattivo, è un uomo che ha violentato la Costituzione».
CONTRO RENZI
«Se non c'è il voto di preferenza, non c'è democrazia. Lo capite o no? Ditemi se sono pazzo..». Lo ha detto il leader M5S Beppe Grillo, criticando l'impianto del cosiddetto 'Italicum'. «Hanno fatto una legge elettorale che è una bellezza - ha aggiunto - Si vota e si va al ballottaggio, ma Berlusconi arriva dietro. Al ballottaggio andiamo noi e loro, però vinciamo noi, è sicuro. Pensavano di avercela messa in quel posto..».
«L'amministratore dell'Eni, quello di Terna valgono come 4 ministeri, e ci mettono i loro uomini, che sanno come agire, cosa fare». Così Beppe Grillo sulla partita delle nomine dei vertici degli Enti partecipati dallo Stato. «Questo cartone animato di Firenze - ha aggiunto Grillo riferendosi al premier Renzi, che ha criticato anche per il progetto di riforma della Corte dei Conti - metterà i suoi uomini alla testa di Eni ed Enel. Questo è un regime».
«Quando sono andato da Renzi, io ci volevo parlare a quel ragazzino, mi sembrava un ragazzo ancora un po' brillante...». Così Beppe Grillo, nel suo show è tornato sul contestato streaming con Renzi prima della nascita del governo. «Berlusconi - ha aggiunto - ci credeva nelle palle che diceva, le sublimava. Renzi invece lo vedi che fa del cabaret, si gira, distoglie lo sguardo, è diventato cinico perché per dare 80 euro ad una famiglia bisogna essere cinici».
Poi Grillo ha proseguito ricordando gli istanti che hanno preceduto lo streaming, con Renzi che - ha sostenuto - non voleva la diretta tv. «Poi, prima di sedersi lì davanti - ha proseguito Grillo - mi dice: "Caro Grillo, ciao, io non voglio chiederti nulla, non voglio la fiducia, ma solo che tu mi stia ad ascoltare mentre ti dico delle cose"». «Io mi siedo e ascolto il mio programma, perché sono uguali - ha proseguito Grillo - e quindi avrei dovuto annuire per dieci minuti mentre Renzi ripeteva le mie cose, senza avere minimamente il senso per farle. Allora io mi sono detto: "Ma chi cazzo è questo qua?"». «Quale è il rapporto tra me e questo qua che una settimana prima aveva detto "mai al governo senza le elezioni", ed era al governo?». «Che cosa rappresenta - ha detto ancora Grillo - io bene o male sono il capo politico di un movimento, perché ho dovuto scriverlo per presentarlo alle elezioni. E allora, se io sono un capo politico che rappresento nove milioni di persone, tu chi cazzo rappresenti? E devo stare ad ascoltare te?».
Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 08:50
I VENETISTI
«No ghe volemo stare piu' in 'sto Stato de mona, va ben!» ha gridato Grillo. «C'è un diritto alla secessione - ha aggiunto - se fate un referendum sono con voi. È un'autodifesa». «Mentre in Veneto arrestavano le 'macchiette' dei secessionisti, il nostro Capo dello Stato riceveva un condannato in via definitiva. È questo lo stato delle cose».
PAPA BERGOGLIO
«Il nostro movimento è nato il 4 ottobre, il giorno di San Francesco, siamo il primo movimento francescano, perché nessuno rimanga indietro. Anche Bergoglio si è iscritto al nostro blog».
ATTACCO A NAPOLITANO
«Napolitano lo pensavo un saggio, invece è cattivo, è un uomo che ha violentato la Costituzione».
Lo ha detto Beppe Grillo a Padova. «Sono andato a parlargli due volte - ha aggiunto - e mi ha fottuto come un pivello».
CONTRO RENZI
«Se non c'è il voto di preferenza, non c'è democrazia. Lo capite o no? Ditemi se sono pazzo..». Lo ha detto il leader M5S Beppe Grillo, criticando l'impianto del cosiddetto 'Italicum'. «Hanno fatto una legge elettorale che è una bellezza - ha aggiunto - Si vota e si va al ballottaggio, ma Berlusconi arriva dietro. Al ballottaggio andiamo noi e loro, però vinciamo noi, è sicuro. Pensavano di avercela messa in quel posto..».
«L'amministratore dell'Eni, quello di Terna valgono come 4 ministeri, e ci mettono i loro uomini, che sanno come agire, cosa fare». Così Beppe Grillo sulla partita delle nomine dei vertici degli Enti partecipati dallo Stato. «Questo cartone animato di Firenze - ha aggiunto Grillo riferendosi al premier Renzi, che ha criticato anche per il progetto di riforma della Corte dei Conti - metterà i suoi uomini alla testa di Eni ed Enel. Questo è un regime».
«Quando sono andato da Renzi, io ci volevo parlare a quel ragazzino, mi sembrava un ragazzo ancora un po' brillante...». Così Beppe Grillo, nel suo show è tornato sul contestato streaming con Renzi prima della nascita del governo. «Berlusconi - ha aggiunto - ci credeva nelle palle che diceva, le sublimava. Renzi invece lo vedi che fa del cabaret, si gira, distoglie lo sguardo, è diventato cinico perché per dare 80 euro ad una famiglia bisogna essere cinici».
Poi Grillo ha proseguito ricordando gli istanti che hanno preceduto lo streaming, con Renzi che - ha sostenuto - non voleva la diretta tv. «Poi, prima di sedersi lì davanti - ha proseguito Grillo - mi dice: "Caro Grillo, ciao, io non voglio chiederti nulla, non voglio la fiducia, ma solo che tu mi stia ad ascoltare mentre ti dico delle cose"». «Io mi siedo e ascolto il mio programma, perché sono uguali - ha proseguito Grillo - e quindi avrei dovuto annuire per dieci minuti mentre Renzi ripeteva le mie cose, senza avere minimamente il senso per farle. Allora io mi sono detto: "Ma chi cazzo è questo qua?"». «Quale è il rapporto tra me e questo qua che una settimana prima aveva detto "mai al governo senza le elezioni", ed era al governo?». «Che cosa rappresenta - ha detto ancora Grillo - io bene o male sono il capo politico di un movimento, perché ho dovuto scriverlo per presentarlo alle elezioni. E allora, se io sono un capo politico che rappresento nove milioni di persone, tu chi cazzo rappresenti? E devo stare ad ascoltare te?».