PADOVA - La digitalizzazione e l’impiego dei social network diventano sempre più centrali nell’attività delle piccole e medie imprese. È il risultato del sondaggio condotto dall’osservatorio economico Confesercenti su un campione di 200 imprese di Padova e Vicenza.
Accelerazione digitale
Nicola Rossi, presidente di Confesercenti del Veneto centrale, afferma: «Fino al periodo pre-pandemico le piccole e medie imprese utilizzavano la digitalizzazione per rispondere a bisogni di adeguamento normativo quali Pec, firma digitale, fatturazione elettronica». Se già prima della pandemia si intravedeva l’inizio di un cambiamento, per quanto limitato alla semplice conversione dei documenti cartacei in file digitali, è in questi ultimi 2 anni che l’accelerazione digitale è stata evidente. Dal sondaggio emerge che l’utilizzo degli strumenti web (social, siti, e-commerce) è cresciuto notevolmente rispetto al 2019. I dati dimostrano che nel 2019 usavano Facebook per promuovere o vendere l’attività il 65% di chi ha risposto, oggi siamo al 77,4%. Inoltre il 60,7% degli intervistati dice di utilizzare i siti internet, tra cui il 57,1% impiega Google My Business, il 52,4% Instagram, il 27,4% si affida ad app come WhatsApp e il 20,2% dispone di un sito e-commerce. I canali marketplace li tiene in considerazione solo il 14,3%, una percentuale ancora più esigua usa l’intelligenza artificiale (13,1%) ed infine Twitter (3,6%). È cresciuta anche la consapevolezza rispetto ai benefici che gli strumenti digitali possono portare alle attività. Il 76,5% dichiara di aver visto un aumento della propria clientela grazie all’utilizzo degli strumenti online e il 67,7% un aumento delle vendite.
Il beneficio della digitalizzazione
I progressi e i benefit conseguiti in seguito all’implementazione dei processi di digitalizzazione all’interno della propria attività vengono riconosciuti da sempre più imprenditori. Rispetto al 2019, il 29,3% in più dichiara di aver velocizzato l’iter di ricerca e accesso alle informazioni grazie all’introduzione o al miglioramento di strumenti digitali, il 24,5% in più dichiara di aver registrato un incremento nelle vendite e il 26,9% in più un aumento dei clienti, sempre legati all’ottimizzazione “tech” dei propri processi aziendali. Ad oggi coloro che hanno scelto di non investire le proprie risorse in innovazione digital sono una cospicua minoranza, solo il 13%, e giustificano la scelta con diverse motivazioni: il 31,3% sostiene che le soluzioni digitali non siano adeguate alla loro tipologia di clientela, il 27,5% trova i costi di installazione e mantenimento troppo elevati, il 22,5% non l’ha fatto per mancanza di competenza e il 18,7% a causa di una scarsa conoscenza delle soluzioni offerte dal mercato. La promozione dell’attività mediante inserzioni pubblicitarie rimane il fattore più comune verso il mondo digitale: gli strumenti di pubblicità online vengono utilizzati dal 62% del campione, i social network rimangono gli strumenti online più utilizzati, tramite l’uso di pagine, profili personali e commerciali attraverso post e contenuti sponsorizzati. La spesa media annuale impiegata in promozione via web rimane ancora bassa: oltre la metà delle imprese asserisce di spendere non oltre i 100 euro.