L'ex sindaco Luca Claudio incassa la sesta assoluzione: era accusato di diffamazione

Negli anni è stato scagionato anche dei reati come bancarotta, tentati abuso d’ufficio e appropriazione indebita

Giovedì 21 Luglio 2022 di Marco Aldighieri
Luca Claudio

ABANO - L’ex primo cittadino Luca Claudio, ieri mattina, 20 luglio, davanti al giudice del Tribunale monocratico Alessandro Gusmitta, ha incassato la sua sesta assoluzione. Claudio non ha mai diffamato il suo ex assessore Ivano Marcolongo in relazione alla Tangentopoli delle Terme e con la formula “il fatto non sussiste” è stato scagionato. In piedi adesso restano altri due procedimenti penali relativi ad alcune presunte false fatture, ma il suo avvocato Ferdinando Bonon punta ad un altro paio di assoluzioni per avvenuta prescrizione.

Il fatto

L’episodio in questione è il blitz che consentì alla Guardia di finanza di dare il via all’inchiesta sulla Tangentopoli delle Terme. Il 13 aprile 2015 le Fiamme gialle “pizzicarono” Marcolongo con mille euro, i soldi della tangente appena incassata da uno dei giardinieri che aveva l’appalto del verde pubblico nella città di Montegrotto. L’assessore leghista finì ai domiciliari. Tre mesi più tardi scese a patti con la Procura concordando una pena di un anno e cinque mesi, con la sospensione condizionale, e la contestuale revoca degli arresti. Nel frattempo Marcolongo aveva vuotato il sacco con gli investigatori raccontando il malaffare alle Terme. Commentando la notizia del patteggiamento di Marcolongo Luca Claudio era un fiume in piena. Probabilmente preoccupato per gli sviluppi di quell’indagine che avrebbe condotto, poco meno di un anno dopo, al suo clamoroso arresto avvenuto il 23 giugno del 2016. In quei frangenti l’ex “re” delle Terme ha dichiarato: «É incredibile. Al ladro preso con le mani nella marmellata è stata concessa la libertà purché infangasse Luca Claudio». E ancora: «Sottolineo come Marcolongo non sia mai stato un uomo di mia fiducia, non gli avrei dato neanche cinque euro per andare a fare la spesa. É una persona debole, che è stata presa in flagranza ed è stata lasciata libera purché mi diffamasse». Luca Claudio, secondo l’accusa, avrebbe provato ad allontanare i sospetti dalla sua persona: «Se io prendevo soldi da Marcolongo perché la Guardia di Finanza non ha aspettato che l’ex assessore me li portasse per incastrarmi e beccarmi in flagranza di reato? Posso solo dire che non è mai stato così. Mi avesse portato dei soldi io gli avrei detto “non ti azzardare cosa vuoi...”. E infine: «Marcolongo è un vigliacco.

Pare sia scoppiato a piangere come un bambino, ma si tratta di lacrime di coccodrillo». Ma Claudio è stato assolto perchè il fatto non sussiste.

Le altre 5 assoluzioni

Luca Claudio è stato anche assolto per avvenuta prescrizione dal reato di abuso d’ufficio relativo all’affare “Expo-Cina”. Quindi in precedenza è stato prosciolto per avvenuta prescrizione dall’accusa di bancarotta legata alla gestione dell’hotel “Caesar” di Montegrotto. Claudio, nel suo “palmares” giudiziario, annovera anche altre tre assoluzioni: la prima per il reato di tentato abuso d’ufficio, legato all’annosa vicenda della stradina contesa tra l’hotel Metropole e la famiglia Bernabei. La seconda per la tentata appropriazione indebita in concorso, in qualità di presidente dell’associazione “Città dei bambini”. E la terza è relativa alla detenzione di una pistola Glock semiautomatica.

Ultimo aggiornamento: 19:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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