Interporto e Consorzio Zip: scatta il piano per la fusione

Sabato 4 Novembre 2023 di Gabriele Pipia
L'Interoporto di Padova

PADOVA - L’operazione è partita a fari spenti nei mesi scorsi, ora il confronto è entrato nel vivo e l’obiettivo è accelerare chiudendo la partita nella prima metà del 2024. È scattato il piano per la fusione tra l’Interporto di Padova e il Consorzio Zip. Tecnicamente sarà un’incorporazione: Interporto è un colosso sempre più in crescita e sempre più internazionale, la Zip invece è stata messa in liquidazione quasi quattro anni fa. L’obiettivo è avere un’unica realtà, economicamente sana e solida, in grado di valorizzare la zona industriale della città. Una realtà che continuerà a chiamarsi Interporto Padova. Il dialogo è già molto caldo e gli attori al tavolo sono sempre gli stessi: Comune, Provincia e Camera di Commercio sono i tre soci della Zip ma sono anche gli azionisti maggiori dell’Interporto. 
 

I NUMERI
Interporto Padova Spa è una società partecipata da Comune, Provincia, Camera di Commercio, Aps Holding, la stessa Zip e altri soci pubblici e privati. Ha appena festeggiato il mezzo secolo di storia e oggi conta 1,2 milioni di superficie fondiaria su cui ha realizzato aree per magazzini, terminal e uffici. 
Il consorzio Zip, ente pubblico fondato nel 1956 con l’obiettivo di trainare la zona industriale padovana realizzando infrastrutture e offrendo servizi alle imprese, è stato sciolto e messo in liquidazione il 22 gennaio 2020 (lo statuto ne prevedeva in ogni caso la chiusura nel 2030). Conta un’area di 40.000 metri quadri tra fabbricati, lotti e uffici. Le due realtà sono adiacenti. Complessivamente nell’area industriale di Padova troviamo anche 800.000 metri quadri di aree verdi e 25 chilometri di strade. 
 

GLI OBIETTIVI
Per il Comune a seguire in prima persona l’operazione sono il vicesindaco Andrea Micalizzi (che tra le proprie deleghe conta patrimonio e partecipazioni) e il direttore generale Lorenzo Minganti. 
Il primo obiettivo è quello di garantire la continuità dei servizi. La chiusura del consorzio Zip è ormai definita ma per molti addetti ai lavori c’è la necessità di proseguire con alcuni servizi per l’area. Da alcuni anni Interporto gestisce lo sportello della Camera di Commercio a servizio delle imprese e di fatto oggi il Consorzio Zip ha già terminato il suo ruolo di motore di iniziative. Interporto è pronto a farsene pienamente carico. Va ricordato che dopo la liquidazione alcune figure chiave del consorzio sono passati tramite selezioni pubbliche ad Interporto. 
Va poi sottolineato che molte strade importanti di proprietà del consorzio sono interamente dentro le strutture interportuali: è il caso di via Nuova Zelanda, via Inghilterra, Corso Spagna, via Panama, via Marina e via Volpato. La manutenzione di tutta l’area in capo al soggetto che già gestisce i servizi per oltre un milione di metri quadri di lotti garantirebbe una regia omogenea in capo alla parte pubblica.
 

LE QUOTE
Alla base del nuovo piano c’è poi la volontà di un rafforzamento del ruolo pubblico nell’area industriale. Il consorzio Zip possiede infatti il 7,17% delle azioni di Interporto pari ad un valore nominale di 532.052 euro. Con l’operazione di fusione per incorporazione gli azionisti pubblici (che già detengono il 77,36% del capitale) si troverebbero rafforzati come compagine sociale.
 

I CONTI
Il progetto di fusione si basa poi sui costi di struttura con l’obiettivo di razionalizzare le spese per la gestione delle aree con attività produttive rimaste nelle proprietà del consorzio. Oggi il costo di manutenzione annua in capo a Zip per strade, strutture e aree verdi è di circa 800.000 euro. Chi spinge per la fusione intende valorizzare le aree verdi con una più ampia visione dell’intera zona industriale in capo ad Interporto. 
 

IL FUTURO
Sul tavolo del confronto è stato messo anche il progetto di attuare nuove sinergie energetiche. Se l’area interportuale attraverso l’acquisizione delle strade della Zip diventasse un’unica grande piattaforma ci sarebbe possibilità di sfruttare l’autonomia energetica su ulteriori 30mila metri quadri di tetti di magazzini.
C’è poi un discorso legato alla possibilità di attrarre nuovi importanti investimenti futuri.

Il consorzio Zip ha per ovvie ragioni smesso da tempo di attrarre nuovi investimenti. La fusione potrebbe garantire un rilancio dell’intera area. Si lavora per definire il piano, ma alcuni beninformati sono sicuri: la strada è già tracciata. 

Ultimo aggiornamento: 10:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci