CITTÀ DEL VATICANO - È la più conosciuta e diffusa delle preghiere cristiane, quella che, secondo il Vangelo di Luca, fu insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli che gli chiedevano come dovessero pregare. Eppure, a duemila anni di distanza, la sua versione è ancora controversa. E ora a dirlo è persino il Papa in persona. Nella preghiera del Padre nostro, Dio che ci induce in tentazione «non è una buona traduzione», afferma infatti papa Francesco nella settima puntata del programma Padre nostro, condotto da don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, in onda su Tv2000 domani alle ore 21.05.
«Anche i francesi - prosegue il Pontefice - hanno cambiato il testo con una traduzione che dice "non mi lasci cadere nella tentazione": sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto. Un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito. Quello che ti induce in tentazione - conclude Francesco - è Satana, quello è l'ufficio di Satana».
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