PADOVA - Negli ultimi tempi sono in aumento e "invadono" ogni sera le strade cittadine. Sono circa cinquecento le professioniste del sesso a Padova. La più alta concentrazione, una cinquantina, si trova nella zona industriale.
È quanto rilevano i volontari della Cooperativa sociale "Percorso Vita" animata da don Luca Favarin, giovane sacerdote.
Le "lucciole" restano in città un mese, una quindicina di giorni o in qualche caso anche solo un paio di sere. Una "rotazione" voluta dai protettori che in questo modo cercano di dare ai clienti sempre ragazze diverse che hanno al massimo 25 o 26 anni. Purtroppo tra loro anche diverse minorenni.
Anche se la maggioranza delle giovani dichiara di lavorare in proprio, praticamente nessuna è libera e deve rispondere ad un protettore.
Più di quelli che si possono pensare i casi di clienti che chiedono alle ragazze di sposarli. Proposte regolarmente rifiutate perché, come riferiscono le giovani, mai sposerebbero un uomo che paga delle prostitute o che ha strane abitudini.
«I clienti sembrano cacciatori, per la maggioranza conta il potere e l'idea "pago e faccio ciò che voglio". Ma spesso l'atto sessuale diventa secondario - continua don Luca - . Le ragazze dicono che molti clienti chiedono prestazioni parasessuali che non hanno coraggio di chiedere alla moglie o alla compagna».
Ci sono clienti che le pagano per festeggiare un addio al celibato ma ci sono anche padri che utilizzano la prestazione come regalo per i 18 anni del figlio. E padri che cercano la prostituta con il bimbo addormentato in auto usato come "scusa" per la moglie: «Cara, faccio un giro in auto così il bambino si addormenta». Storie che sembrano incredibili ma che invece fanno parte della vita di molti.
Ultimo aggiornamento: 17:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA È quanto rilevano i volontari della Cooperativa sociale "Percorso Vita" animata da don Luca Favarin, giovane sacerdote.
Le "lucciole" restano in città un mese, una quindicina di giorni o in qualche caso anche solo un paio di sere. Una "rotazione" voluta dai protettori che in questo modo cercano di dare ai clienti sempre ragazze diverse che hanno al massimo 25 o 26 anni. Purtroppo tra loro anche diverse minorenni.
Anche se la maggioranza delle giovani dichiara di lavorare in proprio, praticamente nessuna è libera e deve rispondere ad un protettore.
Più di quelli che si possono pensare i casi di clienti che chiedono alle ragazze di sposarli. Proposte regolarmente rifiutate perché, come riferiscono le giovani, mai sposerebbero un uomo che paga delle prostitute o che ha strane abitudini.
«I clienti sembrano cacciatori, per la maggioranza conta il potere e l'idea "pago e faccio ciò che voglio". Ma spesso l'atto sessuale diventa secondario - continua don Luca - . Le ragazze dicono che molti clienti chiedono prestazioni parasessuali che non hanno coraggio di chiedere alla moglie o alla compagna».
Ci sono clienti che le pagano per festeggiare un addio al celibato ma ci sono anche padri che utilizzano la prestazione come regalo per i 18 anni del figlio. E padri che cercano la prostituta con il bimbo addormentato in auto usato come "scusa" per la moglie: «Cara, faccio un giro in auto così il bambino si addormenta». Storie che sembrano incredibili ma che invece fanno parte della vita di molti.
