Padova. Impennata di ricoveri e accessi al pronto soccorso: l'ospedale torna alla normalità post Covid

Il dg dell'Azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben ha fatto un bilancio dell'attività del 2022

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Nicoletta Cozza
Il bilancio di un anno di attività per l'ospedale di Padova

PADOVA - La sanità del futuro è stata definita nel 2022. Con un modello diverso basato su una prospettiva a lunga scadenza, sia per il polo di via Giustiniani, sia per il nuovo che sorgerà a Padova est. Ci sono finanziamenti e progetti, e adesso la parola d'ordine è passare alla fase realizzativa, a partire dal 2023. Ieri, infatti, Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell'Azienda Ospedale Università, ha presentato il resoconto dell'attività dell'anno che sta per concludersi e annunciato le novità di quello che sta per iniziare. Numeri alla mano, sono numerosi i dati positivi, come l'azzeramento delle liste d'attesa che si erano formate nel post Covid, l'aumento delle prestazioni tra cui i trapianti degli organi solidi, e gli imponenti investimenti effettuati per acquistare tecnologie d'avanguardia. Però sono due in particolare i risultati che hanno dato grande soddisfazione al dg: il fatto che la Pediatria sia stata riconosciuta Ircss (in Italia sono solo 2) e la riorganizzazione all'insegna dell'accoglienza degli spazi del Cup.

Impennata di ricoveri e di accessi al pronto soccorso

Nella disamina dei numeri, quindi, Dal Ben è partito dall'attività assistenziale tornata alla normalità dopo la pandemia, evidenziando nel 2022 l'incremento dei ricoveri, 64.351 rispetto ai 61.777 del 2021, degli atti operatori, 64.002 invece di 61.030, e degli accessi al Pronto soccorso, 149.985 al posto di 129.153, mentre per i trapianti, nonostante siano leggermente scesi da 414 a 391 per una flessione delle donazioni soprattutto di midollo, Padova si conferma un'eccellenza, tra le prime realtà in Italia per quelli del rene, del cuore, del fegato e dei polmoni, grazie al lavoro dei professori Rigotti, Gerosa, Cillo e Rea: il reparto di quest'ultimo ha fatto un balzo in avanti significativo, passando da 23 a 41. Le prestazioni per i pazienti esterni sono calate da 5.609.637 a 5.573.615, ma sono aumentate le visite ambulatoriali da 930mila a 967mila, mentre a far registrare un picco in giù sono stati i tamponi per il Covid, che ovviamente nel 2021 avevano contribuito ad alzare il fatturato in maniera significativa: in totale, compresa l'attività di laboratorio, radiologia e radiodiagnostica, si è passati da un introito di 113.867.335,86 nel 2021, a 109.330.277 di quest'anno. I ricoveri ordinari e diurni registrano un'impennata, passando rispettivamente da 51.362 a 52.631, e da 10.415 a 11.270 (64.351 invece di 61.777 il totale), così come gli atti operatori che da 61.030 sono arrivati a 64.022, con un incremento di quelli in day hospital, saliti da 6.888 a 8.307.

Boom pure degli accessi al Pronto Soccorso centrale (+14%), Sant'Antonio e Pediatrico, che complessivamente da 129.153 hanno toccato quota 149mila 985, con picco di quello per i bimbi saliti da 22.151 a 27.236, tendenza che si riscontra tuttora, sia per problematiche legate al Covid che ai virus respiratori e influenzali, e ciò ha comportato una riorganizzazione delle sale d'attesa l'allestimento di 2 ambulatori mobili.

L'organico

A proposito dell'organico, Dal Ben ha ricordato il lavoro fatto con le organizzazioni sindacali che ha portato alla sottoscrizione di accordi per l'attribuzione degli incarichi, per le progressioni economiche e per la retribuzione di risultato, con la liquidazione di 5mila euro annuali di quote a saldo; 71 sono i nuovi posti per il lavoro parziale e c'è stata poi un'intesa per il lavoro agile. L'organico del 2021 è stato mantenuto, con un incremento rispetto al 2020 di 220 unità, mentre nel 2022 sono stati assunti 36 medici e altri 585 lavoratori, in ambiti vari: oggi in totale i dipendenti dell'Azienda sono 6.073, a cui si aggiungono 561 persone dell'Università che prestano servizio in convenzione, e poi nei reparti si alternano circa 3.000 specializzandi. Pertanto, attorno al polo di via Giustiniani ruotano circa 10.000 persone.

Gli investimenti passati e futuri

Gli investimenti più rilevanti del 2023 sono così ripartiti: per la costruzione del polo a Padova est, 481.692.600; per la riqualificazione dell'ospedale di via Giustiniani, rispettivamente 61.135.000 per la nuova Pediatria, e 73.436.690 per l'edificio polifunzionale; 9 milioni per l'hospice pediatrico a Villa Falloppio e 15 milioni per la risonanza RMN7 Tesla, per la quale non è ancora stata individuata la sede. Tra i progetti conclusi nel 2022, Dal Ben ha elencato le sale ibride inaugurate il mese scorso (11.900.00 la spesa sostenuta), il centro per la terapia cellulare del diabete (1.300.000), la nuova centrale operativa del Suem 118 già in funzione (1.800.000) e le sale operatorie al terzo piano del Policlinico (3.800.000). Tra i lavori in corso, invece, ha rammentato la terapia intensiva sopra al Pronto soccorso (4.200.000), quella al 6. piano del Policlinico (6.800.000), la Risonanza magnetica e il nuovo telecomandato radiologico per Neuroradiologia (1.900.000 il costo e i cantieri chiuderanno a marzo), il Centro PGT della Divisione Ostetrica (1.100.000 la spesa, e i lavori finiranno a giugno), il nuovo angiografo nella sala 3 di emodinamica (1.200.000) e la sede della Procreazione Medicalmente Assistita (4 milioni), inaugurata proprio l'altro giorno. Infine, da avviare nei prossimi mesi ci sono il miglioramento sismico di via Orus (1.900.000), la nuova anatomia patologica (7.800.000) e la Stroke Unit in Clinica Neurologica (800.000), con un investimento complessivo di 44.500.00. Molto è stato speso per le tecnologie, con 13 milioni nel 2021 e 14 nel 2022: alcune sono già presenti, mentre altre stanno per essere messe in funzione.

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