VIGONZA (PADOVA) - Sono due i nordafricani ricercati dai carabinieri per il brutale assassinio di Marouen Ben Amer, tunisino di trent'anni ucciso sabato sera in via Aldo Moro a Busa di Vigonza. Gli altri due stranieri che erano sulla scena del delitto, erano amici della vittima che hanno poi cercato di soccorrere il giovane. Interrogati dagli investigatori dell'Arma, i loro racconti combaciano con quanto si vede anche nelle telecamere di videosorveglianza della zona. I due assassini prima di fuggire hanno anche preso sia il cellulare che il portafoglio di Ben Amer. Vicino all'uomo è stato ritrovato solamente il suo zainetto, che conteneva i vestiti puliti che era andato a ritirare in lavanderia. Nessuna traccia, ancora, invece, dell'arma del delitto, verosimilmente un coltello, con cui i due hanno scagliato i colpi letali alla gamba - un paio - che hanno reciso l'arteria femorale del tunisino.
Le indagini
Secondo gli investigatori i due assassini conoscevano il tunisino, mentre non è detto il contrario. Il loro identikit, ricavato dalle nitide immagini delle telecamere di videosorveglianza è stato diramato ovunque. Nel frattempo è stata controllata anche l'abitazione del tunisino, un appartamento a Vigonza. Non si sa come se lo potesse permettere, visto che non aveva un'occupazione (ufficialmente). Alla base del litigio coi due, probabilmente questioni di droga, anche se per il momento ancora non ci sono certezze. Si ipotizza che i fuggiaschi possano essersi diretti a sud verso l'argine del Brenta e da lì, poi, possano aver recuperato un mezzo per spostarsi più agilmente.
Chi era Ben Amer
Ben Amer era nato in Tunisia e da circa tre anni bazzicava tra Padova e la cintura urbana. Una vita sommersa, perché il trentenne era irregolare in Italia e dunque senza una residenza e un lavoro dichiarati. A quanto finora ricostruito non aveva parenti in zona, mentre aveva avuto dei guai con la legge nel 2020 per ingresso clandestino nel Paese. Non risultano invece altri precedenti penali a suo carico. Il nordafricano è morto nella tarda serata di sabato al pronto soccorso dell'ospedale di Padova, dove era stato portato in massima urgenza in ambulanza. È stato colpito da almeno due coltellate, una delle quali alla gamba, che ha reciso l'arteria femorale. Ha perso litri di sangue in via Aldo Moro, arrivando all'ospedale con un'emorragia già gravissima che i medici non hanno potuto arrestare. Il pubblico ministero Luisa Rossi, arrivata anche lei sul posto durante i primi rilievi, disporrà nelle prossime ore gli ulteriori accertamenti tecnici, a partire dall'autopsia.