Addio al professor Tullio Pozzan: «Una pietra miliare della scienza»

Domenica 16 Ottobre 2022 di Marina Lucchin
Tullio Pozzan

PADOVA - Il Bo piange uno dei suoi più illustri scienziati, che ha collaborato a ricerche che hanno portato al Nobel. Tullio Pozzan è morto ieri a 73 anni. L’ex rettore Rosario Rizzuto, che ne è stato prima allievo, e poi collega e amico, lo ricorda con voce commossa: «Era immenso. A parte il mio dolore personale, l’Italia intera perde un grandissimo scienziato. Uno studioso eccezionale, noto in tutto il mondo». 

IL CURRICULUM 
Nato a Venezia, Pozzan si è laureato in Medicina e Chirurgia a Padova nel 1973. È stato professore ordinario di Patologia Generale dal 1986, ha svolto il ruolo di Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali all’Università di Padova per 12 anni. Ha contribuito alla fondazione dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare, di cui è stato Direttore scientifico per oltre 6 anni. Ha ricoperto numerose cariche prestigiose in istituzioni italiane ed estere, tra le quali quella di Presidente dell’European Cell Biology Organization e della società Italiana di Biologia Cellulare. E’ stato dal 2009 al 2012 direttore dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr e dal 2012 è Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche del Cnr. Per la sua attività scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra cui il Premio Feltrinelli per la Medicina, la Murlin Medal negli Usa, la Laurea ad Honorem in Medicina all’Università di Ginevra. È stato eletto in alcune delle più prestigiose accademie nazionale ed internazionali, l’Accademia dei Lincei, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, l’Accademia Galileiana, l’Academia Europaea, la European Molecular Biology Organization, la Royal Society del Canada e la “National Academy of Sciences” degli Usa. E nel 2018 il riconoscimento ancor più importante: entra a far parte della Royal Society, l’accademia delle scienze londinese sorta nel 1660 e presieduta da Isaac Newton che, nel corso del tempo, ha annoverato tra i soci scienziati del tenore di Alessandro Volta, Albert Einstein, Rita Levi Montalcini.
 

IL RICORDO
A cercare di tratteggiarne in poche parole la caratura umana e scientifica è Rizzuto: «Per me è un dolore immenso. Tullio è stato il maestro, poi l’amico e il collega di una vita. Con lui abbiamo passato giornate intere a parlare di scienze, innovazione, curiosità. Riusciva sintetizzare e incarnare lo spirito della scienza moderna». 
«L’Italia perde un vero e proprio faro. Tullio era stimato e apprezzato in tutto il mondo, con quel suo carattere appassionato e rigoroso. Aveva un’intelligenza velocissima e sapeva guardare sempre avanti». 
Rizzuto si commuove ma sorride pensando alle tante conversazioni con Pozzan: «Lui sapeva sempre dove saresti andato a parare quando iniziavi un discorso. Era sempre un passo avanti. Era anche divertente vedere quando ti avrebbe “sorpassato” nel ragionamento». 
D’altro canto il suo curriculum parla per lui: «Essere membro della Royal society di Londra è raro per gli scienziati inglesi, figuriamoci per quelli internazionali. Ma il suo prestigio era noto a tutti e non poteva che finire tra i migliori al mondo. Perchè lo era e lo dimostrava in ogni cosa che faceva». 
 

PIETRA MILIARE
Rizzuto non può che collegarlo a Padova e al Bo: «Tullio Pozzan era figlio del nostro ateneo, prima come studente e poi come accademico della facoltà di Medicina. La sua curiosità lo portava a interagire con tutti, anche con coloro che erano esperti di discipline solo lontanamente lontane dalle sue. Siamo tutti vicini alla moglie e a sua figlia che insieme alla scienza, erano il centro del suo mondo»
 

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 20:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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