CADONEGHE (PADOVA) - Come tutte le mattine è arrivato in azienda, a Cadoneghe, molto presto, verso le 6.30, a bordo della sua Mercedes. Ma una volta entrato nel suo ufficio ha preso il fucile e si è sparato al petto, morendo all'istante.
A fare la tremenda scoperta, un dipendente, pochi minuti dopo.
Finisce tragicamente la storia di Egidio Maschio, 73 anni, noto imprenditore di Campodarsego, fondatore con il fratello Giorgio del gruppo Maschio Gaspardo, leader nella produzione di macchine agricole.
L’azienda, dopo grossi investimenti negli ultimi anni, anche all'estero, era in sofferenza. In particolare pare che fosse pesantemente esposta con le banche che recentemente gli avevano chiesto di rientrare dal debito di diverse decine di milioni di euro.
L'uomo, raccontano i parenti, ieri sera aveva cenato in famiglia e sembrava sereno.
Era a capo di un gruppo da 2mila dipendenti, pensava alla quotazione in Borsa, e un fatturato di oltre 324 milioni di euro all'anno.
L'ultima intervista: "Bisogna crederci"
Il gruppo Maschio Gaspardo è leader nella produzione di macchine per la lavorazione del terreno, semina, trattamento delle colture, manutenzione del verde e fienagione. Fondato nel 1964 dai fratelli Egidio e Giorgio Maschio, che iniziarono la loro produzione nella stalla della loro casa, il gruppo ora ha 15 stabilimenti produttivi, di cui 4 all’estero - Cina, India, Romania e Usa - e 13 filiali commerciali
Era molto amato dai suoi dipendenti, tanto che questi, per il bene dell'azienda, avevano rinunciato a un aumento.
Suicidio Egidio Maschio: fuori dall'azienda bandiere a mezz'asta e operai in silenzio
IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE ZAIA - «Sono sconvolto. Con Egidio Maschio ci lascia un grande imprenditore, ma anche un grande uomo che ha legato la sua storia imprenditoriale e personale al Veneto».
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la notizia del suicidio, avvenuto all'alba nel suo ufficio di Cadoneghe, di Egidio Maschio, fondatore, con il fratello, del Gruppo Maschio Gaspardo, ed esprime il suo «profondo cordoglio alla famiglia e alle maestranze dell'Azienda».
«L'ho sempre stimato - aggiunge Zaia - sia come uomo che come imprenditore: è stato un emblema della determinazione, del coraggio, della voglia di fare, di progredire di creare, tipica della miglior imprenditoria veneta».
«In questi anni di difficoltà - conclude Zaia - . Egidio ha dato un grande esempio, gettando sempre il cuore oltre l'ostacolo, investendo e assumendo, inviando così uno straordinario messaggio di positività».
Dettagli e approfondimenti sul Gazzettino di domani 25 giugno