Padova. Abuso di droghe, l'allarme del Serd: ci sono 360 giovanissimi in cura

Martedì 27 Giugno 2023 di Elisa Fais
Abuso di droghe, l'allarme del Serd: ci sono 360 giovanissimi in cura

PADOVA - E’ in aumento l’uso di droghe tra i più giovani e c’è anche approccia all’eroina già dalle scuole superiori. E’ l’allarme lanciato dalle equipe che operano nei Servizi Territoriali per le Dipendenze (SERD) dell’Ulss 6, che si occupano di prevenzione, cura e riabilitazione da sostanze stupefacenti, da alcol, tabacco e gioco d’azzardo patologico. Nel 2022 hanno chiesto aiuto 360 ragazzi padovani tra i 14 e i 24 anni. Il quadro è stato presentato ieri, in occasione della giornata internazionale contro la droga. 
I gruppi dei Serd sono composti da medici specialisti in psichiatria e igiene e medicina preventiva, infermieri, psicologi, educatori e assistenti sociali.

Lavorano tutti nel Dipartimento per le Dipendenze il cui direttore facente funzione è il dottor Vito Sava e sono accomunati dall’obiettivo di prevenire, assistere, curare e reinserire nella vita quotidiana e relazionale le persone con problemi di dipendenza, utenti difficili, a volte ai margini della socialità. 


Il commento

«Nel 2022 abbiamo preso in carico in totale 4897 persone di cui 3883 maschi e 1014 femmine; di questi 1893 ossia il 39% sono utenti che abusano di sostanze stupefacenti - spiega il dottor Sava. Osserviamo, in linea con il panorama nazionale, che l’eroina, tra i nostri pazienti, rappresenta ancora la droga più consumata e, a seguire ci sono altre droghe stimolanti, per migliorare oltre misura la performance, come la cocaina, la ketamina, le metamfetamine».
Tra gli obiettivi dei professionisti del Serd, c’è anche quello di capire quali sono i motivi che portano un giovane a rifugiarsi nelle droghe. «Voglio ricordare che il consumatore attuale di stupefacenti è soprattutto una persona che lo fa per aumentare le sue prestazioni cognitive, relazionali e fisiche, per rispondere ad aspettative di competenza indotte sempre maggiori, mai colmate - prosegue il dottor Sava -. Si tratta spesso di un giovane ragazzo, di un adolescente che viene irretito dalle sostanze perché apparentemente così riesce a negare il limite e il bisogno di fronte a pressioni e richieste sempre maggiori e sempre più esigenti. Dalla mia esperienza non appare più la tipologia tossicodipendente come quello descritto nel libro, poi diventato film, “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”. Spesso ai nostri servizi accedono persone, affette da dipendenze patologiche, che conducono un’esistenza in buona parte adeguata, salvo che in alcune aree, e che nel tempo però rischiano di degradarsi fisicamente, socialmente, psicologicamente se non si interviene precocemente e se non si curano adeguatamente».

Il cambio

L’età media è in diminuzione e cresce anche il numero di ragazze che fanno uso di droghe. «Negli ultimi anni - continua lo specialista - è aumentato il numero di pazienti di sesso femminile ed è diminuita l’età d’esodio del fenomeno, segno che il consumo di sostanze si è allargato e normalizzato. La fascia d’età dell’utenza che accede al SerD è gradualmente diminuita: nell’anno passato sono stati 360 i ragazzi tra i 14 e i 24 anni che sono venuti da noi per farsi aiutare. Questo in sé è una buon segnale: vuol dire che i nostri servizi sono in grado di dare aiuto anche ai più giovani, alle loro richieste e alle loro famiglie. Dietro ciascuno di loro infatti ci sono storie di crescita complicate, vicende famigliari faticose, spesso fallimenti scolatici o insuccessi lavorativi».

La sinergia

«Voglio ribadire infine - conclude Sava- l’importanza di un’alleanza tra i nostri servizi, le famiglie, gli altri servizi dell’Ulss, in particolare l’area dell’infanzia e adolescenza e della salute mentale, il mondo della scuola e dell’associazionismo, le forze dell’ordine: solo facendo rete si può pensare di attuare interventi efficaci contro le dipendenze».
 

Ultimo aggiornamento: 07:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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