PADOVA - «Qualcuno può avergli fatto qualcosa». Tornano a parlare i tre compagni di stanza di Domenico Maurantonio, lo studente diciannovenne morto durante la gita all’Expo di Milano. «Alle 6.30 mi sono svegliato - dice uno di loro - e non l’ho visto a letto. Pensavo fosse in bagno».
Intanto l’indagine per fare chiarezza sulla tragedia prosegue. La superperizia non è ancora terminata. E l’avvocato della famiglia Maurantonio Erlado Stefani replica: «Ai ragazzi non credo, parlino prima dei risultati scientifici».