Domenico, i compagni di classe:
«C'era uno strano uomo nell'hotel»

Mercoledì 3 Giugno 2015
Domenico Maurantonio e l'hotel Leonardo
11

PADOVA - «Al quinto piano si aggirava un uomo»: è quanto hanno detto i compagni della classe di Domenico Maurantonio, lo studente padovano morto in gita a Milano, intervistati da Panorama che pubblicherà la loro versione in esclusiva nel numero in edicola da domani, giovedì 4 giugno. Una versione che ricalca quanto già detto dalla preside su una persona misteriosa di origini serbe.

«Le ragazze che hanno dormito nella camera 531 - raccontano - vicina alla finestra dalla quale Domenico sarebbe caduto, quando erano salite la prima volta in camera, verso le 23.30, avevano avuto difficoltà ad aprire la porta. Quell'uomo è arrivato alle loro spalle, ha preso la tessera e le ha aiutate. Lo hanno rivisto quando sono scese verso le 2.30: era ancora vicino alla finestra. Era sui 50 anni, senza capelli, con la barba. Non ha mai detto una parola».

Un compagno di stanza ha raccontato a Panorama che «Domenico prima di mettersi a letto è andato a lavarsi i capelli.

La porta del bagno aveva la serratura, ma senza chiave: non si poteva chiudere né da dentro né da fuori». Sono in tre nel letto matrimoniale, Domenico è in mezzo.

Sono le 5.30 del mattino. «L'ultima cosa che ricordo è che mentre mi addormentavo avevo Domenico alla mia sinistra. Indossava una maglietta e dei pantaloncini scuri». Il racconto riprende brevemente alle 6.30. «Avevo la luce sulla faccia, mi sono svegliato, ho notato l'assenza di Domenico, ho pensato fosse in bagno, mi sono riaddormentato». Che cosa è successo a Domenico? «Noi che lo conoscevamo, escludiamo che possa essersi suicidato. Era sereno, faceva progetti per il futuro. Era uno con la testa a posto. Qualcuno potrebbe avergli fatto qualcosa, ma certo non può essere entrato in camera per sequestrarlo».

In serata ha poi parlato il legale della famiglia che vuole giungere alla verità sulla morte di Domenico Maurantonio. E' l'avvocato Eraldo Stefani, il legale della famiglia dello studente precipitato dal quinto piano di un albergo a Milano mentre era in gita con la scuola, e annuncia nuove iniziative, come l'intenzione di sentire alcuni docenti del liceo di Domenico, il 'Nievo' di Padova.

«Ho atteso a lungo e adesso - dice - passerò ad ulteriori attività di investigazione andando verso di loro visto che loro non vengono da me. Nei prossimi giorni presenterò delle richieste ufficiali di audizioni nei confronti delle persone che non ho sentito fino ad ora. Se non mi risponderanno presenterò richiesta formale all'autorità giudiziaria. Mi sarebbe piaciuta un'audizione volontaria che avrebbe dimostrato che sono veramente vicini alla famiglia, ma così non è stato». «Il tempo massimo è ormai scaduto - aggiunge - siamo vicini ormai alle risultanze degli esami scientifici. Perché attendere cosi tanto? Perché attendere e non usare il tempo di questi ultimi giorni per infrangere questo muro fragile?».

Il legale si dice poi sconcertato rispetto alla relazione presentata da uno dei professori in cui si parlava di un «buon esito» della visita della classe all'Expo. «Sono concertato, possiamo dire qualsiasi cosa, che si è trattato di un errore, di una gaffe ma sono sconcertato». «Non ci sono - rileva . parole per esprimere cosa si prova davanti a dichiarazioni del genere. Ci si scusi, si chieda perdono. Mi sembra l'unica cosa da fare». Riguardo all'esito delle consulenze al centro degli accertamenti disposti dalla procura di Milano, l'avvocato non ha voluto indicazioni sull'eventuale deposito. In merito a quelle da lui conferite a nome della famiglia dello studente, ha rilevato che si è trattato «di una indagine a 360 gradi che converge verso un unico obiettivo: trovare la verità di ciò che è accaduto».

TUTTI GLI ARTICOLI SU DOMENICO MAURANTONIO

Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci