PADOVA - Il silos di via Annibale da Bassano al Borgomagno, denominato "Central Park", sarebbe dovuto essere un fiore all'occhiello per la città, considerata la vicinanza alla stazione. Col passare degli anni (la realizzazione risale al 2000) è invece diventato un ricettacolo di sbandati, tossicodipendenti e spacciatori, tanto che la situazione è ormai insostenibile soprattutto per proprietari o affittuari dei box situati ai primi due piani della struttura.
I disagi
«Ci sono diversi aspetti del problema: i furti, le persone che bivaccano e la salubrità - spiega un proprietario -. Abbiamo inviato innumerevoli segnalazioni alle forze dell'ordine e all'amministratore ma sembra non ci sia soluzione. Chi non ha il box di proprietà spende dai 60 agli 80 euro di affitto al mese più le spese di condominio, che partono da 20 euro. Ora abbiamo aggiunto una sorveglianza ma saltuaria: le guardie giurate passano circa tre volte a notte. Avevamo ipotizzato dei vigilantes fissi sulle 24 ore ma i costi anche solo per metà del tempo sono proibitivi».
«Sono state aggiunte catene e sbarre di ferro alle saracinesche ma non serve a molto - continua -. C'è anche il servizio di pulizia ma gli addetti fanno quel che possono, sulle scale ci sono rifiuti di ogni genere comprese siringhe, cucchiai affumicati e quello che serve a drogarsi, per non parlare degli angoli usati come toilette. Non sappiamo più che fare».
La frustrazione
Per tutto questo chi utilizza il silos auspica un intervento dei servizi sociali nei confronti di chi bivacca, ma anche delle forze dell'ordine nonché un risanamento dal punto di vista igienico-sanitario. Salendo le scale infatti la puzza diventa insopportabile, tanto che il fetore pizzica la gola. «Quando veniamo a ritirare delle cose o a posteggiare, soprattutto nei fine settimana, ci sentiamo in pericolo. Nella struttura ci sono delle telecamere ma non sono in funzione e inoltre alcune sono state pure rubate - sottolinea uno dei proprietari -. Si tratta di un parcheggio gestito da Aps, ci chiediamo perché non intervengano. Se i primi due piani sono di box, diversi comprati al momento in cui il silos è stato costruito, ora nessuno li vuole più». Su diverse saracinesche infatti ci sono bene in vista i cartelli "vendesi" affissi da tempo, ma senza riscontri. «Ora c'è luce fino a sera ma quando il buio arriva presto parcheggiare o usare i garage chiusi diventa ancora più problematico - aggiunge -, l'ascensore è in condizioni igieniche pietose e utilizzare le scale non è sicuro. Il custode fa quel che può ma ha anche ricevuto minacce. Resta il fatto che così non si può continuare». Se la situazione ai primi due piani è disastrosa non va meglio salendo. In un paio di piani a causa delle infiltrazioni d'acqua, forse pioggia ma più probabilmente tubi che perdono, c'è spazzatura anche sulla rampa di salita delle auto, ma soprattutto nei rientri che creano piccole stanze dove ci sono coperte, cuscini, resti di cibo e spazi adibiti a toilette. La struttura ha subito anche danneggiamenti: le scritte sono ovunque, le teche che contengono le manichette antincendio sono infrante. Un degrado che si estende fino alla terrazza dell'ultimo piano, dalla quale si può ammirare tutta la città.