PADOVA - Curare e dimettere i pazienti positivi nel 2021 è costato all’Ulss Euganea 14 milioni e 698 mila euro.
Spesa di 6.500 euro a paziente
Tra i vari aspetti, il Piano mostra una chiara fotografia dell’impatto della pandemia sull’attività e sui conti dell’Euganea. Lo scorso anno sono stati dimessi 2.232 pazienti Covid, che hanno assorbito da soli oltre 41 mila giorni di degenza. In media ogni ricoverato è rimasto in ospedale 18 giorni, pesando sulle casse della sanità padovana per 6.585 euro. È comunque importante sapere che un letto di terapia intensiva assorbe molte più risorse economiche rispetto un letto di degenza in area medica. Facendo un confronto temporale, il costo di gestione dei pazienti Covid risulta in crescita: nel 2021 si fermava a 9 milioni di euro per 1.662 dimessi. «Si prevede, anche per il 2022, un forte impatto della pandemia sull’attività di ricovero, soprattutto durante i mesi invernali - spiega l’Ulss - Anche sul fronte dei ricoveri l’anno 2021 è stato fortemente influenzato dall’epidemia. I dimessi con diagnosi Covid nel 2021 hanno rappresentato il 5,8% dei dimessi totali; a fronte di una percentuale del 4.2% nel 2020». Sono stati 267 i posti letto dedicati al Covid tra Schiavonia, Piove di Sacco, Camposampiero e Cittadella.
Il carico sul territorio
Non sono solo i ricoveri a definire i contorni dell’emergenza sanitaria nel padovano. Il Dipartimento di Prevenzione nel 2021 ha preso in carico con inchiesta e contact tracing circa 17 mila persone, con un numero di contatti tracciati che arriva addirittura a 162 mila. Il gruppo di operatori, inoltre, ha ricevuto 4.300 segnalazioni da istituti scolastici per presenza di casi positivi nelle classi. I provvedimenti di automonitoraggio e quarantena hanno coinvolto 73 mila studenti, oltre che 6 mila docenti e amministrativi. Sempre lo scorso anno il pubblico ha eseguito 500 mila test molecolari, ai quali si aggiungono un milione e mezzo di tamponi rapidi tra medici di famiglia e farmacie. Nel Piano l’Ulss 6 analizza i nodi e le attività da potenziare nella fase post-emergenza. «È indubbio che specifici servizi vanno garantiti anche oltre la fase acuta e che determinate linee di attività non possano essere interrotte con la dichiarazione “formale” della fine dello stato di emergenza - commenta l’Euganea -. Ci sono fenomeni che permangono ed assorbono risorse umane in modo consistente e che perdureranno nel tempo». L’ente ora prevede un maggiore impiego di personale per la sorveglianza sanitaria e il contact tracing, per il supporto infermieristico nelle case di riposo e anche per garantire il doppio percorso (per i pazienti Covid e i pazienti ordinari) nelle rianimazioni di Camposampiero e Cittadella. Serve, dunque, maggior forza lavoro.
Come va il contagio
Intanto continua a diffondersi il contagio a Padova e provincia. Tra domenica e lunedì si registrano 258 nuovi casi (frenata tipica del fine settimana). I padovani positivi sono 14.637. Stabile la pressione ospedaliera: i pazienti sono 124. L’Istituto zooprofilattico delle Venezie ha sequenziato la nuova sottovariante Omicron Ba5 nel 23% dei campioni ricevuti. Visto l’aumento delle infezioni, da oggi e per tutto il mese di luglio sarà possibile effettuare i tamponi anche nel padiglione 6 della Fiera di Padova. Prenotazione sempre obbligatoria sul web, ad eccezione delle impegnative con dicitura “urgente” che hanno la precedenza. Il padiglione 6, in più, continua nella sua attività vaccinale ad accesso libero.