Padova. Dalle truffe all'allevamento abusivo, chi è l'uomo che teneva i cani segregati nello scantinato

Francesco Milani, 39 anni, ha diversi precedenti per truffa e droga

Venerdì 11 Agosto 2023 di Marina Lucchin
Francesco Milani

PADOVA - Prima truffe e droga. Ora l’allevamento abusivo di cani di razza, tenuti “nascosti” in scantinato al buio e in mezzo ai loro escrementi, da vendere, probabilmente al mercato nero, fatto su cui ora stanno indagando i carabinieri coordinati dalla Procura: d’altro canto le cucciolate venivano ben pubblicizzate su Facebook e su Instagram. Si parla di vendite illecite quando gli animali vengono spacciati per cani di razza pur non avendo il pedigree. È la nuova “frontiera” dell’illegalità varcata da Francesco Milani, il 39enne che mercoledì mattina è stato denunciato per detenzione di animali in condizioni incompatibili alla propria natura, con diversi precedenti, specialmente nella zona di Pordenone e Udine.

I precedenti

Nel 2016 l’uomo, di origine napoletana ma da anni a Padova, era stato condannato a un anno per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale: Milani aveva dato spettacolo, nei pressi del mercato di Pordenone, il 24 maggio del 2014 quando, al volante di una Lancia Y non si era fermato all’alt, intimato con la paletta dai vigili urbani, né aveva arrestato la sua corsa quando la polizia locale lo aveva inseguito. La Lancia Y aveva travolto due biciclette e danneggiato arredi urbani del Comune di Pordenone e segnaletica. Ma l’uomo era già ben noto alle forze dell’ordine: nel 2013 era stato condannato in primo grado per una serie di raggiri ai danni di sacerdoti a 10 mesi ai domiciliari e 200 euro di multa. Era accusato di aver truffato un anziano a Udine facendogli credere di essere il figlio di un ex collega: si era fatto consegnare 1300 euro. E nel 2011, invece, aveva fatto combutta con alcuni tunisini e nigeriani per inserirsi nello spaccio di droga: era stato trovato con 20 grammi di eroina ed era finito dietro le sbarre.

E prima ancora le forze dell’ordine l’avevano “conosciuto” per una vicenda di banconote false.

La scoperta

Mercoledì mattina i carabinieri della forestale e la polizia locale hanno dato esecuzione a una perquisizione e al successivo decreto di sequestro di 17 cani che vivevano al buio e in mezzo ai loro escrementi nello scantinato del condominio Ater di via Cabrini dove abita Milani. I cagnolini - 7 adulti e 10 cuccioli - sono American Bully e Barboncini. Durante la perquisizione si è scoperto come i cani fossero tenuti in cattive condizioni igieniche, tanto che un primo accertamento effettuato dai veterinari ha evidenziato una condizione di saluta precaria. Sul luogo sono arrivati anche i veterinari dell’Ulss 6 Euganea che hanno preso in cura gli animali sequestrati in attesa di trovar loro una nuova sistemazione. A preoccupare sono soprattutto i dieci cuccioli, di età compresa tra i trenta e i quaranta giorni. Il seminterrato del condominio dopo essere stato liberato dai cani adesso dovrà essere bonificato per restituire al palazzo e soprattutto ai suoi residenti un minimo di decoro che con il passare dei giorni è venuto meno. Oltre a mettere a rischio la vita degli amici a quattro zampe, questo allevamento abusivo ha seriamente creato disagi alla collettività, oltre a rischi evidenti sul fronte della salute. Le indagini sono ancora in pieno svolgimento, ma si ipotizza tra gli inquirenti che il gestore avesse anche un’entrata illecita dalla vendita dei cuccioli: non è possibile, infatti, vendere animali senza pedigree. Tutti dettagli che al momento sono in corso di accertamento per chiudere definitivamente la vicenda. Nel frattempo i veterinari che mercoledì mattina sono arrivati con mezzi appropriati in via Cabrini a prendere cuccioli e fattrici, stanno facendo di tutto per salvare gli animali, affinchè quanto prima possano trovare una nuova sistemazione.

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