Belluno. Truffa del finto incidente: l'anziana prima ci casca, poi denuncia e ne sventa un’altra

L'87enne aveva consegnato 10mila euro a due uomini. Quando si era resa conto di essere caduta in una trappola, ha chiamato la polizia che ha seguito i sospetti fino a Bergamo

Domenica 31 Marzo 2024 di Olivia Bonetti
Belluno. Truffa del finto incidente: l'anziana prima ci casca, poi denuncia e ne sventa un’altra

BELLUNO - Era il 12 marzo scorso quando una 87enne residente in centro cadde nella trappola di ignoti truffatori che avevano messo in atto il crudele copione del finto incidente. Si tratta di quel raggiro che inizia con una telefonata al numero fisso: l’interlocutore racconta che il figlio o un parente della persona che risponde (scelgono con attenzione anziani) avrebbe investito un pedone e che per essere liberata dopo l’arresto va versata una cauzione. È così che la donna bellunese, classe 1937, è stata spinta a consegnare ai truffatori, che poi si erano presentati alla sua porta, 10mila euro tra oro e soldi.

Dopo circa mezzora è stata la figlia della donna a chiedere aiuto alla polizia che si è subito messa sulle tracce degli ignoti. 

LE MANETTE

È da quell’episodio che è partita la lunga fila di indagini culminate martedì nell’arresto messo a segno dalla squadra mobile bellunese di due persone di origine napoletana fermati dopo una maxi-truffa di questo tipo, a Villongo in provincia di Bergamo. Si tratta di due uomini di 22 e 45 anni finiti in cella per truffa pluriaggravata e per i quali il gip ha confermato la custodia cautelare in carcere. A loro si contesta solo l’episodio di Villongo, perché non ci sono elementi per ascrivere alla coppia anche il caso bellunese. Entrambi hanno precedenti di reati contro il patrimonio. 

LA TRACCIA

Gli investigatori della squadra Mobile di Belluno, coordinati dal dirigente Jacopo Ballarin, nelle scorse settimane, si erano messo sulle tracce di un’autovettura sospetta. Si tratta della macchina che era stata “isolata” nelle varie immagini delle telecamere dopo la truffa del 12 marzo. «Nella mattina del 26 marzo - spiega la questura in una nota diffusa ieri - l’auto sospetta si portava in provincia di Brescia, facendo attivare alle Squadre Mobili di Belluno e Brescia, un servizio di pedinamento nei confronti dei presunti truffatori. Dopo aver girovagato per la città ed aver effettuato diverse soste, intono alle 15 e 30 i soggetti si portavano a Villongo in provincia di Bergamo e consumavano una truffa aggravata ai danni di una signora ultraottantenne». 
I due fingendosi carabinieri si erano fatti consegnare in tutto 60mila euro tra monili e soldi: una parte in una prima tranche, poi hanno insisto per averne altri. «Non bastano, ne servono altri per la cauzione o sua figlia, che ha investito una persona, non sarà liberata», hanno detto i due napoletani spacciandosi per carabinieri. La donna di 88 anni è risalita in casa e portato già tutto quello che aveva. 

IL BLITZ

È allora che è scattato il blitz degli agenti bellunesi in trasferta, che con ci colleghi di Brescia e del Commissariato della polizia di Stato “Carmine” della provincia di Bergamo hanno arrestato la coppia. Il tutto sotto gli occhi di negozianti e passanti che con un tam tam sui social hanno esternato il loro plauso alla polizia. In un post su “Sei di Villongo se” si legge: «Ieri a Villongo è accaduta una cosa straordinaria. Davanti al nostro negozio abbiamo assistito ad un azione fulminea e al cardiopalma, che ha permesso di arrestare due individui che avevano appena commesso una truffa ai danni di un anziana. Ciò che mi dispiace è che tv nazionali girino bar alla ricerca di notizie acchiappa like intervistando persone "colorite" quando le vere notizie, quelle serie e giuste, non vengano nemmeno citate. Un grande ringraziamento a quelle persone che con il loro lavoro rendono Villongo un grande paese sicuro». I due malviventi sono accusati di truffa in concorso pluriaggravata dalla minorata difesa della vittima e dall’ingente danno economico. Sono nella Casa Circondariale di Bergamo: infatti il gip venerdì ha convalidato l’arresto e applicato la misura cautelare della custodia in carcere.

Ultimo aggiornamento: 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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