Acqua, al 68% dei padovani piace quella del rubinetto

Mercoledì 26 Agosto 2020
Acqua, al 68% dei padovani piace quella del rubinetto
PADOVA / Acqua di rete: la beve il 68% dei padovani
Lo studio di AcegasApsAmga, realizzato assieme a Cafc e Irisacqua e in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, evidenzia come la consistente maggioranza dei padovani apprezzi l'acqua del rubinetto. Chi diffida, lo fa spesso a causa delle tubazioni. Allo scendere dell'età aumenta la propensione all'uso di acqua in bottiglia.
I NUMERI
Quasi il 70% dei padovani apprezza e utilizza regolarmente l'acqua del rubinetto. È quanto emerge dall'analisi La Tua Acqua, svolta dai gestori del servizio idrico AcegasApsAmga, Cafc, Irisacqua insieme a Coop Alleanza 3.0.
L'iniziativa congiunta è nata dalla volontà di scoprire cosa pensano i cittadini dell'acqua di rubinetto distribuita nei territori di Trieste, Gorizia, Udine e Padova, con l'obiettivo di trarre spunti per campagne di comunicazione e sensibilizzazione verso la cittadinanza per promuovere l'utilizzo dell'acqua di rete.
FIDUCIA NEI CONTROLLI
Sono stati circa 1.500 i cittadini che hanno compilato il questionario online e nei supermercati Coop, esprimendo così le loro preferenze ma anche le perplessità sull'utilizzo dell'acqua di rete che arriva nelle loro case.
Dai risultati emerge che due terzi dei cittadini preferisce bere l'acqua di rubinetto, grazie anche alla fiducia sui controlli svolti quotidianamente sulla qualità dell'acqua. 
Dai 45 anni aumenta l'affezione per l'acqua di rete. Per quanto riguarda il dettaglio dei risultati di Padova, emerge innanzitutto come dai 40 anni in su, aumenti progressivamente il consumo di acqua di rete. 
Se nelle fasce di età fino a 44 anni mediamente il 63% dichiara di bere sempre o spesso l'acqua del rubinetto (dato comunque apprezzabile), a partire dai 45 anni si sale progressivamente, fino al 75% dei padovani oltre i 60 anni. 
LE MOTIVAZIONI
Per quanto riguarda le ragioni della preferenza dell'acqua di rete, Padova rispetto agli altri territori analizzati, pare avere una sua peculiarità tutta ambientalista.
L'acqua del Sindaco infatti, viene scelta in primo luogo perché non produce rifiuto plastico (28%), denotando una forte sensibilità anche a un tema spesso trascurato dell'uso dell'acqua in bottiglia. 
Tanto che l'Italia risulta ancora al terzo posto, dopo Messico e Thailandia, nella classifica mondiale per consumo pro capite di acqua in bottiglia.
A seguire di questa prima ragione di scelta, ve ne sono poi altri due piuttosto funzionali: è comoda (27%) ed è economica (23%). Del resto, come rendicontato sul report In buone acque, pubblicato annualmente dal Gruppo Hera, scegliendo di bere acqua di rubinetto una famiglia di 3 persone può arrivare a risparmiare anche 440 euro l'anno.
I TIMORI
I pochi timori legati soprattutto alle tubature (anche private). L'indagine ha anche sondato quali siano, specularmente, le ragioni per cui può esistere diffidenza rispetto all'acqua del rubinetto.
Coerentemente con la generale propensione al consumo di acqua di rete, le risposte che esprimono timori sono complessivamente infatti assai esigue.
Le perplessità maggiori discendono dal timore di eventuali contaminazioni dell'acqua nel fluire lungo le tubazioni sia pubbliche private.
Tuttavia, solo il 7% dei cittadini ha dichiarato di aver effettuato le analisi alle tubature di casa: da questo potrebbe emergere una componente più emotiva e psicologica che influenzerebbe la propensione a non utilizzare dell'acqua di rubinetto perché si ritiene possa essere contaminata dalle tubazioni.
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