BELLUNO/FELTRE - Il 2023 si chiude con un doppio pensionamento per l'ospedale Santa Maria del Prato di Feltre: hanno infatti raggiunto il limite di età ed appenderanno proprio in queste ore il camice al chiodo il primario della pneumologia Stefano Calabro e il primario di anatomia patologica Duilio Della Libera. «Perdiamo due pezzi da 90», afferma il commissario dell'Ulss 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben in un momento ufficiale di saluto a questi due professionisti avvenuto nelle scorse ore nella sala Guillermi dell'ospedale di Feltre.
LA CARRIERA
Stefano Calabro ha iniziato la sua carriera professionale all'ospedale di Feltre per poi spostarsi nell'Ulss di Bassano e fare ritorno, infine, al Santa Maria del Prato di Feltre nel 2019 come primario, portando avanti il reparto in anni non facili, soprattutto per la pandemia da Covid 19 che proprio le pneumologie ha impegnato particolarmente insieme ad altri reparti, come la rianimazione.
I TRAGHETTATORI
Proprio in queste ore la direzione ospedaliera ha individuato i facenti funzione, ossia i professionisti che guideranno i reparti in questa fase di transizione (la pubblicazione degli avvisi avverrà a metà gennaio nel Bur con l'auspicio di individuare i nuovi primari in primavera). Ecco quindi che la pneumologia farà capo alla dottoressa Edda Enzo, attuale responsabile dell'unità semplice di medicina del sonno dell'ospedale di Feltre, mentre l'anatomia patologica al dottor Ettore Macrì, attuale responsabile dello stesso reparto dell'ospedale di Belluno.
AD AGORDO
Prossima alla pensione anche a Laura Pat, primaria di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Agordo: un altro pezzo da 90. La dottoressa è nata a Sedico nel 1957. Laureata in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Padova, ha conseguito, sempre a Padova, il Diploma di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione. Ha iniziato la sua carriera nel 1985 come assistente medico presso il Laboratorio Analisi dell'ospedale di Auronzo di Cadore. Da anni è nel reparto di Agordo: lascia dopo quasi 40 anni di servizio.
ALTRI INCARICHI
Ormai non sono rari i casi di professionisti che scelgono di restare anche oltre la pensione, un trend iniziato in pandemia che sta andando avanti. L'ultimo caso quello del dottor Massimo Ballotta, storico primario della riabilitazione di Lamon, avrebbe dovuto andare in pensione ancora un anno fa. Poi la decisione di rimanere per sovrintendere a tutte le attività legate alla riabilitazione di tutti gli ospedali provinciali.