«Il turismo delle radici? Bella iniziativa, ma attenti alle truffe della cittadinanza italiana»

Lunedì 20 Febbraio 2023 di Olivia Bonetti
Camillo De Pellegrin, sindaco di Val Di Zoldo

BELLUNO «Il turismo delle radici. Una bella storia, che commuove, ma attenzione: può generare un flusso difficile da gestire, in cui si innescano faccendieri spesso con precedenti penali e truffe enormi».

A lanciare l’allarme è il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, che 4 anni fa si trovò la fila di brasiliani di fronte al Comune: centinaia di persone che chiedevano la residenza per poter poi diventare cittadini italiani, in forza dello ius sanguinis, visto che erano discendenti di terza quarta generazione di emigranti italiani. Fino a qui nulla di strano, se non fosse che a gestire il tutto era in quel caso un faccendiere brasiliano, finito poi agli arresti per droga per fatti avvenuti nel suo paese, e che qui gestiva un traffico non chiaro sulle cittadinanze. «Pretendeva - racconta il sindaco De Pellegrin - di iscrivere come residenti 20-30 persone in un solo appartamento. Abbiamo subito capito che c’era qualcosa che non tornava e lo abbiamo bloccato, facendo anche un esposto alle autorità, anche al Ministero». Val di Zoldo è un comune di poco più di 3mila abitanti, che ad oggi conta 1600 iscritti Aire. «E ricordiamo che queste persone votano anche - fa presente De Pellegrin -: il nostro voto vale quanto uno di un elettore Aire».

PROGETTO E RISCHI
«Chi può criticare un progetto che permette agli oriundi bellunesi di venire a conoscere le loro radici - riflette il sindaco di Val di Zoldo -? Chi conosce la verità su quello che sta dietro al traffico delle cittadinanza iure sanguinis per esempio. Traffici illeciti, truffe, enormi business. Molti punti oscuri. Faccendieri privi di scrupoli. Con le radici venete tutto ciò non ha niente a che vedere». «Chi aderisce a questo progetto con ingenuità - mette in guardia - rischia di esporsi a traffici che non immagina. I faccendieri sono già pronti, basta guardare i primi commenti». E infatti sotto la notizia postata dall’Associazione Bellunesi nel Mondo c’è il post di un brasiliano che plaude all’iniziativa e commenta: «Io ho un progetto per inviare 3-5mila persone di Santa Catarina e Rio Grande do Sul-Brasile per il Veneto». Numeri che rappresentano un terremoto per i piccoli comuni di 300-400 abitanti dove già si fatica a far fronte all’ordinario. Se poi ci si ritrova con centinaia di residenze “da fare” di cittadini che da lì a poco diventeranno Aire, cioè residenti all’estero, diventa impossibile. A Soverzene, paesino con poco più di 300 abitanti, ad esempio ci sono 800 Aire.

IL PRECEDENTE
Camillo De Pellegrin ha bloccato questi flussi. «Ci siamo passati - spiega - e non vogliamo che nel nostro comune tornino soggetti del genere. Il famoso procuratore degli oriundi italiani che li accompagnava a bordo di macchine lussuose a fare le pratiche nel nostro comune è stato indagato per traffico internazionale di droga e altri reati». La storia di Thyago Rodrigo De Souza ha riempito le cronache brasiliane nel settembre del 2021 per maxi-traffico di droga. «Veniva in Comune da giorni quando la mia responsabile mi ha chiamato - ricorda De Pellegrin -: sono sceso gli ho parlato e mi disse “io porterò qui ancora tanti brasiliani per fare la cittadinanza, dai 3 ai 500”. Ci ha detto chiaramente che per evitare la coda ai Consolati viene direttamente in Italia, e da qui si è messo in moto il lavoro di queste agenzie, procuratori che offrono prestazioni professionali». «Certo non tutte le persone sono faccendieri criminali - precisa il sindaco -, ma le cronache hanno riportato diversi casi. Sono stati scoperti ovunque traffici illegali legati alle cittadinanze facili spesso con la complicità di alcuni dipendenti comunali. I comuni sono già oberati di pratiche e ricerche per il riconoscimento della cittadinanza per discendenza di sangue richiedono tempo. Ma il business che gira attorno a tutto ciò è ben più grave e problematico».

SPOPOLAMENTO
E conclude: «Non possiamo ridurre i Comuni a dei contenitori di iscrizioni anagrafiche Aire, che poi porta a dire: Belluno la provincia che si popola, perde più giovani. Va detto che il numero di persone che se ne vanno è molto alto perché abbiamo questi Aire che una volta che prendono la cittadinanza se ne vanno». De Pellegrin ricorda: «Il loro fine ultimo non è vivere qui: se noi abbiamo persone dall’Argentina Brasile che viene a vivere qui ben venga: Fra un po’ dovremo pagare la gente per farla venire qui. Ma non è questo. Dobbiamo spingere per la riforma sia degli Aire che dello iure sanguinis». 

Ultimo aggiornamento: 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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