Tragedia di Santo Stefano, un mese dopo: «Morirono in 3 ma su quella strada si sfreccia ancora»

Sabato 5 Agosto 2023 di Yvonne Toscani
Il luogo della tragedia di Santo Stefano, ieri pomeriggio

SANTO STEFANO DI CADORE Un peluche blu, con un cuore rosso, un paio di composizioni floreali ed alcuni lumini, bianchi e rossi, continuano a ricordare, in via Udine, la tragedia delle 15.15 del 6 luglio scorso. Quando l’Audi nera, guidata a forte velocità, ha centrato alle spalle, uccidendo, il piccolo Mattia Antoniello, di due anni, suo papà Marco di 47 e la nonna materna Maria Grazia Zuin di 64, che stavano camminando sul marciapiede di via Udine.

Ad un mese dalla tragedia, le indicazioni rosse sull’asfalto, segnate dagli inquirenti nel pomeriggio di quel lunghissimo primo giovedì del primo mese dedicato alle vacanze, sono ancora molto ben visibili. Le piogge, a giornate abbondanti, non le hanno cancellate. Sono rimaste lì, ad indicare il percorso compiuto dall’auto, dopo esser salita sul marciapiede ed aver trasportato ad una trentina di metri di distanza i due adulti. 

LA PRO LOCO SOLIDALE
Le quattro settimane appena trascorse sono state segnate da una forte partecipazione e vicinanza da parte della gente. Tra le prime testimonianze di condivisione di solidarietà e condivisione al dolore c’è stata quella della locale Pro Loco, che per il fine settimana successivo aveva già organizzato, curando i minimi dettagli, la tradizionale sagra in piazza Baldissarutti, attesa e preparata da mesi ed immediatamente annullata, con l’impegno di raccogliere delle offerte da devolvere ai famigliari delle vittime. E così è stato. Alla fine l’associazione, presieduta da Paolo Lazzeroni, ha raccolto duemila euro, che racchiudono un’infinita sensibilità ed un’altrettanta partecipazione. 

IL COMPLEANNO DEL BIMBO
Domenica 16 luglio sarebbe stato il secondo compleanno di Mattia e la mamma, Elena Potente, proprio in quel giorno, ha postato su Facebook un video con il piccolo, che ha raccolto decine e decine di reazioni anche tra i cittadini del Comelico, alcuni dei quali lo hanno poi condiviso. Sul fronte della viabilità dopo il periodo iniziale, in cui si è assistito ad un significativo rallentamento dei mezzi lungo la strada interregionale 355 Val Degano, il cui tratto nel centro abitato di Santo Stefano diventa via Udine, il pedale dell’acceleratore ha ripreso a scendere, aumentando proporzionalmente la velocità, che diventa superiore al limite dei 50 chilometri orari. 

CORSE E PARCHEGGI SELVAGGI
Insomma, dopo la commozione e l’emozione delle prime settimane, la situazione della viabilità e, soprattutto, della velocità è ritornata quella precedente. Soprattutto nella zona dell’incidente, nel quartiere verso Campolongo. «Lungo la strada regionale – tuona Roger De Bernardin, capogruppo di minoranza in Consiglio comunale a Santo Stefano – si continua a correre. In via Udine le macchine continuano ad essere parcheggiate sui marciapiedi, dall’altezza della canonica fino alla biblioteca. Piazza Roma è trasformata in una giostra, le macchine sostano fuori dagli stalli ed entrano contromano nei parcheggi, uscendo nel verso vietato. Poi succede qualcosa e tutti a piangere». 

«UN PROBLEMA PASSEGGIARE»
Il rischio di camminare sui marciapiedi è evidente. «Al di là della presenza o meno del vigile, non c’è un minimo di cultura nel cittadino – continua il consigliere, come un fiume in piena, stanco di segnalare al Comune le problematiche legate alla viabilità –. Nella via Papa Luciani corrono con una velocità da far paura; in via Lungopiave uguale, tanto da esser diventata una pista. Si assiste a gente che corre incredibilmente. A Santo Stefano è un problema fare una passeggiata. Quando si vogliono ricordare gli incidenti, poi bisogna anche dire quali sono le pecche del paese». Ma è tutta la 355 Val Degano comeliana, caratterizzata da lunghi rettilinei, a soffrire, da Santo Stefano a Presenaio. Tanto che a dieci giorni dal tragico incidente, una coppia di Mare ha rischiato di esser investita ed ha denunciato, da queste colonne, che zmacchine e i camion corrono come pazzi e sorpassano a gogò». 

Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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