«Niente spezzatino: Thélios assuma tutti e Safilo paghi»

La segreteria della Cgil pronta a non firmare l'accordo che vede il passaggio di 250 lavoratori

Sabato 1 Luglio 2023 di Giovanni Santin
Lo stabilimento di Thélios

LONGARONE - Dopo mesi di attesa per capire il destino di Safilo con i cuoi 458 lavoratori dopo che il gruppo ha deciso la dismissione del sito Longaronese, ora si vorrebbe chiudere tutto in pochi giorni con Thélios che assorbirebbe solo 250 unità.

Ma i sindacati restano fermi sul no: «Niente spezzatini e soluzione per tutti».

NO A SOLUZIONI SPEZZATINO
«Dopo mesi ad attendere un segnale da Safilo e Thélios - afferma la segretaria provinciale Cigl, Denise Casanova -, non è pensabile che siano le due aziende ora a dettare i tempi, determinando il futuro lavorativo ed economico di quasi 458 dipendenti e delle loro famiglie, con un'ipotesi di accordo di minima, che non salvaguarda i livelli occupazionali di questa provincia. Thélios è una realtà che ha una tale collocazione sul mercato da consentirle di assorbire tutti i lavoratori, senza ricorrere a una soluzione spezzatino che la Cgil di Belluno non ritiene idonea».

L'INDUSTRIA RICORDI IL VAJONT
Sul tavolo, Casanova colloca anche una questione non secondaria, per così dire di responsabilità sociale: «Nel 60° anniversario del Vajont, è giusto che sul territorio rimanga un segnale di ciò che l'industria, dopo quell'evento drammatico, ha tratto in termini di risorse e sostegno economico, è altresì necessario che venga effettuata un'operazione che dimostri lungimiranza, coraggio e fiducia. Con la ricostruzione, tutti i soggetti industriali di questa provincia hanno beneficiato di sostegni economici importanti: ora dovrebbero dimostrare la consapevolezza che chi qui ha ricevuto tanto, deve lasciare un segno di quello di cui ha beneficiato».

DECISIONI PADRONALE
E di fronte alla disponibilità delle due aziende di chiudere la trattativa con i sindacati nello spazio di un mese, Cgil replica: «È paradossale tanta fretta dopo aver perso tempo fino a oggi, senza che sia mai stato possibile ottenere un chiarimento da parte di Safilo sulla definizione di non strategicità dello stabilimento di Longarone». Ancora: «Dopo cinque mesi di attesa al netto del fastidio che provoca la decisione padronale di arrogarsi la libertà di dettare i tempi per il raggiungimento di un accordo che, per come è preannunciato, viene fatto sulla pelle dei lavoratori, sia chiaro che la Cgil è disposta a firmare anche domani, purché Thélios assuma tutti i lavoratori e Safilo si accolli tutti gli oneri e costi di questa operazione».

USCITA ANTICIPATA
Un passaggio che merita di essere spiegato e che Casonova approfondisce così: «È Safilo che si deve accollare eventuali oneri in più, affrontabili attraverso il contratto di espansione perché il lavoratore possa uscire fino a cinque anni prima. L'altro strumento è la mobilità volontaria: Ma tutto ciò solo dopo che tutti sono stati assunti da Thélios». La Cgil di Belluno non accetta, su una vicenda che riguarda un numero così elevato di dipendenti, che si punti a limitare i danni: «Non vorrei che si continuasse a pensare che sia meglio un danno minore, ossia un accordo al ribasso, con uno spezzatino aziendale, che non salvaguarda i livelli occupazionali. Perché Thélios e Safilo sono due soggetti che non sono in crisi: l'una è una multinazionale del lusso che fa parte del gruppo Lvmh, l'altra è un'azienda in salute che chiude con fatturati importanti e ampiamente in attivo».

IL VALORE DELLE MAESTRANZE
L'operazione Safilo non ha solamente risvolti nell'immediato, ma secondo Cgil di Belluno deve anche rivestire un significato fondamentale per il futuro imprenditoriale del territorio provinciale: «Thélios è un gigante del mondo del lusso, ha le capacità per assorbire tutte le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Safilo di Longarone. Auspichiamo che dimostrino di possedere una visione che ora può apparire generosa per il territorio, ma che in un futuro molto vicino siamo convinti che potrà rivelarsi lungimirante e vincente per la stessa azienda, in considerazione delle capacità e del valore delle maestranze che assumerà».
 

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