Un vecchio maso diventa hotel da mille e una notte: è il best ski chalet 2023, costa 40mila euro a settimana

Mercoledì 6 Dicembre 2023 di Claudio Fontanive
Lo chalet premiato

ARABBA (BELLUNO) - Cortina, Courmayeur, Cervinia, Ortisei? Macchè, il miglior chalet d’Italia è sui pendii vicino ad Arabba. È un maso dell’800 immerso nella quiete più assoluta della montagna dolomitica più genuina, con vista sulle piste di sci di Porta Vescovo. Oggi lo Chalet del Louf è un’esclusiva struttura ricettiva con soli 20 posti letto in 5 camere disposte su una superficie totale di 800 mq, con due piscine (una delle quali adatta al nuoto controcorrente), saune, idromassaggi, bagno turco e un cinema. Proprio questo è il “Best Ski Chalet 2023” italiano, riconoscimento attribuito nell’ambito del World Ski Awards, iniziativa globale che premia l’eccellenza nelle varie categorie di operatori appartenenti alle 25 principali nazioni del turismo sciistico mondiale.


RISPETTATO L’ORIGINALE
Una minuziosa operazione di recupero, rispettosa della tradizione originale della struttura, voluta dalla famiglia padovana dei fratelli Giuseppe, Alice e Giacomo Gottardo, proprietari, con papà Alessandro, ingegnere, ha curarne la progettazione, e che racconta: «L’idea è nata dieci anni fa con l’obiettivo di riportare all’antico splendore il maso dove abitava una famiglia di contadini; era per noi un delitto lasciarlo andare. E quindi ho deciso di acquistare e farne uno chalet che potesse essere destinato ai miei figli. Ci sono voluti complessivamente sette anni per completare i lavori; il pay off è quello degli spazi autentici; non ci sono infatti oggi le maniglie d’oro e i materiali di lusso, ma antichi legni, pietre e ferro ben invecchiato dal tempo, che raccontano mille storie in un ambiente di totale silenzio dove ritrovare la serenità che la frenesia della vita cittadina spesso ci sottrae».
Un’operazione di recupero che ha previsto tempi lunghi, in funzione della progettazione e realizzazione delle ampie superfici vetrate.
«Ci sono voluti tre anni per avere l’approvazione del progetto - continua Alessandro Gottardo -, ma poi è stato riconosciuto dagli organi competenti il valore culturale della costruzione; poi sono seguiti quattro anni per i lavori di ristrutturazione, dal garage alla realizzazione dell’area wellness fino alle camere, tutto dai pavimenti ai solai.

Una volta terminata tali opere, abbiamo voluto chiamare lo chalet “Cesa del Louf” che significa casa del lupo in dialetto locale, dal precedente proprietario Valentino Lezuo che era soprannominato lupo».


UN GRANDE INVESTIMENTO
Attualmente la prestigiosa struttura è frequentata da un turismo di nicchia, principalmente clientela estera alla ricerca di forme alternative di turismo.
«Abbiamo ospiti - continua l’ingegnere padovano - dagli Stati Uniti, Asia, Arabia Saudita e altri paesi di più continenti, alla ricerca della quiete assoluta e attratti dalla bellezza delle montagne e dalla vastità di offerta sciistica. In genere prenotano le famiglie numerose, ma anche gruppi di amici che si ritrovano per matrimoni o altre ricorrenze, e diamo la possibilità di prenotare tutto lo chalet, oppure le tre camere principali o ancora le cinque totali. Chiaramente la struttura ha richiesto corpose risorse economiche e l’importo della locazione deve essere riferito anche a tale investimento. Il Best Ski Chalet 2023 italiano ci permette di fornire questa informazione alle agenzie internazionali che aumenterà la visibilità della nostra struttura, ma sono particolarmente orgoglioso che questo premio sia stato assegnato ad Arabba, visto che erano in competizione strutture delle più rinomate località sciistiche». E se volete farmi una settimana preparate 43.200 euro. Per tutto lo chalet bastano 80mila.

Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 16:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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