Non paga l'Imu da 12 anni, il Grand Hotel Misurina deve pagare al Comune 819mila euro

Martedì 14 Novembre 2023 di Gianfranco Giuseppini
Non paga l'Imu da 12 anni, il Grand Hotel Misurina deve pagare al Comune 819mila euro

AURONZO - Il Grand Hotel Misurina, unico nella Val d'Ansiei con l'hotel Auronzo che si fregia delle 4 stelle, dovrebbe versare nelle casse del Comune di Auronzo di Cadore 819mila euro comprensivi di sanzioni e interessi invece del milione e 200mila euro dovuto per l'Imu per gli anni dal 2009 al 2020.

Un risparmio di quasi 400mila euro. L'importo sarà diluito in comode 30 rate mensili. Nel caso di mancato adempimento, anche parziale, al piano di pagamenti trascorsi 10 giorni dalle rispettive scadenze, il Comune cadorino avrà la facoltà di ritenere decadute le agevolazioni concesse e dunque la somma dovrà essere versata per intero con annessi e connessi.


LO SCHEMA
È questo il nocciolo di uno schema di transazione recentemente approvato dalla Giunta civica capitanata da Dario Vecellio Galeno tra il Comune di Auronzo di Cadore e la società del Grand Hotel Misurina. Fin qui a più riprese e invano sono stati inviati solleciti con relativi avvisi ed ingiunzioni di pagamento alla società siciliana di Andrea Bulgarella, noto imprenditore edile e dirigente sportivo che ha acquistato e ristrutturato lo stabile nel 1996. Il Comune di Auronzo di Cadore non aderisce alla "Rottamazione quater" inserita nella normativa di bilancio del 2023 in base ad una legge dell'anno scorso. Conseguentemente è caduta nel vuoto pure la richiesta di adesione a tale rottamazione fiscale da parte del Grand Hotel Misurina per sanare il debito nei confronti dell'ente locale.


LA SCELTA
In alternativa alla rottamazione quater l'esecutivo auronzano ha allora provveduto per una definizione agevolata stragiudiziale della controversia tramite una transazione che da parte del Comune è curata dall'avvocatessa Annalisa Pizzi del Foro di Belluno e la controparte dalla collega Caterina Poma del Foro di Trapani. La notizia del mancato versamento dell'imposta da parte del Grand Hotel Misurina non ha mancato di salaci commenti da parte di albergatori e di cittadini della vallata che, nonostante le difficoltà incontrate soprattutto nel periodo pandemico, hanno regolarmente onorato non senza sacrifici il pagamento dell'imposta locale.


IL PRECEDENTE
Il Grand Hotel Misurina costituisce l'evoluzione di quella che a metà del 1800 fu la prima struttura ricettiva di una località che diverrà turisticamente famosa a livello internazionale e che fino ad allora era esclusivamente destinata al pascolo estivo. L'iniziativa fu di una famiglia auronzana di cacciatori e di famose guide alpine, i Zandegiacomo Orsolina. Alla fine del secondo conflitto mondiale a dare particolare impulso e prestigio fu la famiglia Scheibmeier, originaria della Pusteria, con la frequentazione al pari della vicina Cortina d'Ampezzo dei vip del tempo, dell'imprenditoria e del mondo dello spettacolo. Particolarmente famosa in tutto il circondario era la taverna dove proverbiale era la presenza di Walter Chiari che aveva lanciato la gara di bevute del "Capitan Baffo". C'è chi ricorda come la tenzone richiedesse ad ogni sorseggio la ripetizione numericamente in crescendo di alcune battute che, se errate, comportava nuovamente la ripartenza e il riempimento del bicchiere. Le conseguenze e la finale per i meno abili sono facilmente intuibili. Per un periodo poi negli anni Sessanta la gestione venne affidata al Club Mediterranee oggi Club Med con l'invasione dei galli d'Oltralpe tanto che una delle piste più impegnative del Col de Varda venne battezzata "La pala dei francesi". Oggi l'hotel costituisce ancora un fiore all'occhiello dell'ospitalità sia estiva, sia invernale di Misurina e di Auronzo di Cadore. Attualmente al piano terra ospita un supermercato e un negozio di articoli sportivi.

Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 10:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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