Pista da bob, conto alla rovescia: 10 giorni per il bando

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Marco Dibona
Pista da bob, conto alla rovescia: 10 giorni per il bando

CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Il presidente Veneto Luca Zaia esalta la opportunità di costruire la nuova pista da bob, skeleton e slittino di Cortina per le Olimpiadi invernali 2026: «È iconica.

Tutti gli atleti del mondo sognano di percorrerla» ha dichiarato, nella ultima apparizione in Ampezzo, per presentare il suo nuovo libro. Nel contempo l'amministrazione comunale, quasi all'unanimità, con un solo voto contrario, continua a sostenere la necessità di costruire quell'impianto e sta valutando le modalità di gestione della struttura, dopo i Giochi, cercando sostegni e collaborazioni, dal pubblico e dal privato. Di fronte ci sono le associazioni ambientaliste, che alzano la voce e domandano al Comitato olimpico internazionale di bocciare quest'opera. Tutto ciò a una decina di giorni dalla scadenza del nuovo bando, aperto da Società infrastrutture Milano Cortina 2026: per il 18 gennaio si dovranno individuare le imprese che possano realizzare lo sliding centre olimpico nei tempi, sempre più brevi, che rimangono, con costi ridimensionati rispetto al progetto precedente.


GLI AMBIENTALISTI
«Al Cio si chiede coerenza, senza deroghe esordisce Italia Nostra, con la sezione di Belluno e il consiglio regionale del Veneto - si configura come un atto di forza e di prepotenza da parte di Simico, la decisione di mettere a bando di appalto il progetto "light" per la costruzione della pista da bob di Cortina, cioè prima della pronuncia del Cio sulla scelta della sede, dove effettivamente far disputare le competizioni olimpiche di scivolamento». Italia Nostra ne fa una questione politica, proprio nei confronti di Zaia: «La decisione è motivata dalla sua volontà di non perdere i finanziamenti per il villaggio olimpico e le altre opere di contesto alle Olimpiadi: strade, parcheggi, collegamenti funiviari. Per lo stesso motivo Simico spera che questo terzo bando non vada deserto e che ci sia un'impresa disponibile a costruire la nuova pista Eugenio Monti. In questo caso, si dovranno fare i conti con il Cio che, anche recentemente, ha confermato la volontà di far disputare le gare di scivolamento in un impianto esistente e già funzionante».


LE DIFFICOLTÀ
Italia Nostra ricorda inoltre regole e principi della Carta olimpica e del dossier di candidatura, sulla sicurezza e la sostenibilità ambientale degli impianti sportivi: «Non sono per nulla garantiti dal progetto "light" della nuova pista Eugenio Monti: risulta mancante di ogni valutazione ambientale, elimina un bosco di larici centenari, devasta irrimediabilmente un sito di grande bellezza paesaggistica e ricca di biodiversità. Per la sicurezza di atleti e spettatori, il cronoprogramma non rispetta le tempistiche fissate dal dossier olimpico per l'omologazione, posticipando di molti mesi, al novembre 2025, gli eventi di collaudo previsti invece per dicembre 2024 e gennaio e marzo 2025». Contro i lavori prende nuovamente posizione anche il comitato Peraltrestrade, che riunisce varie sigle ambientaliste della provincia di Belluno. Contesta in particolare le affermazioni del presidente Zaia sui vantaggi che i Giochi porteranno, con un notevole incremento del Pil, stimato in un miliardo e mezzo di euro: «In Italia, i politici sostenitori di scelte avventate non pagano quasi mai il conto, né economico né politico. Chi paga sono sempre e comunque i cittadini e l'ambiente. Così accadrà per la nuova pista da bob di Cortina il cui costo, se realizzata, ricadrà tutto sulle comunità locali. Il Pil non può essere il criterio determinante per le decisioni. Quello che conta è la qualità degli investimenti: se lasciano squarci nei territori, debiti ai cittadini ed eredità negative, ci si chiede quali siano i vantaggi, e per chi».

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