Pista da bob di Cortina, a bando chiuso il Cio insiste: «L'opera non serve, non va costruita»

Venerdì 19 Gennaio 2024
Pista da bob di Cortina, a bando chiuso il Cio insiste: «L'opera non serve, non va costruita»

 CORTINA - Mentre a Cortina il sindaco festeggia per l'offerta pervenuta dal gruppo Pizzarotti di Parma al terzo bando di SIMICO per la costruzione della pista di bob per i Giochi del 2026, il CIO risponde, proprio la sera dello stesso giorno, alla lettera inviata dal Comitato Civico Cortina il 31 dicembre 2023, nella quale si esprimevano preoccupazioni riguardo alla ricostruzione della pista di bob “Eugenio Monti” a Cortina d’Ampezzo, per i Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, sia per la sicurezza degli atleti, sia per la sostenibilità futura dell’impianto.

Nella lettera da noi inviata era stato richiesto il rispetto dei tempi inseriti nel dossier di candidatura per i test event che «sono indispensabili per assicurare la corretta implementazione di tutte le misure di sicurezza di un impianto sportivo di tale complessità.

In particolare, la disputa dei test deve avvenire in tempi ampiamente precedenti le gare olimpiche per consentire eventuali modifiche progettuali e le rettifiche dell’opera. Queste cautele sono tanto più necessarie per una struttura come la futura pista di Cortina in quanto si tratta di una nuova costruzione su un progetto rivisto più volte e con tempi di realizzazione compressi al limite (dai 40 mesi previsti nel Dossier ai 21 mesi ipotizzati con il nuovo bando di dicembre 2023)».

Kristin Kloster, presidente della commissione di coordinamento del CIO per i Giochi Olimpici Milano Cortina 2026, ribadisce il pensiero del CIO a riguardo, ovvero che «in linea con le raccomandazioni dell’Agenda olimpica 2020, il CIO è stato inequivocabile riguardo al non costruire infrastrutture permanenti senza un piano di legacy chiaro e attuabile. Questa posizione è stata inizialmente identificata dalla Commissione di Valutazione per i Giochi Olimpici Invernali 2026 del CIO come preoccupante, nel loro report del 2019, ed è stata reiterata in continuazione nelle seguenti discussioni sulla sede di queste competizioni». E ancora: «Il CIO crede fermamente che l’esistente numero di piste per gli sport di scivolamento al mondo, sia sufficiente per il numero di atleti e competizioni negli sport di bob, slittino e skeleton.

Inoltre, come affermato durante le sessioni del CIO a Mumbai, solo piste già esistenti e funzionanti devono essere considerate, dati i tempi rimanenti molto stretti». «Garantire la sicurezza degli atleti e spettatori rispettando la timeline descritta nel dossier Milano Cortina 2026 è fondamentale per il CIO. A questo riguardo, riconosciamo l’importanza dell’omologazione e dei test events per garantire la sicurezza e un’efficace implementazione di tutte le misure necessarie per un’infrastruttura sportiva complessa, e per la sicurezza degli atleti» scrive Kloster. Concetti già detti e ridetti, ma che pare i nostri politici non vogliano ascoltare, andando contro ogni logica e sbeffeggiandosi delle regole del CIO, con una ostinazione al realizzare un’opera che per due volte ha visto i bandi di gara andare deserti; su quest’ultimo bando – nettamente fuori dai tempi utili per i Giochi - non ci sono stati squilli di tromba, nemmeno uno strenuo comunicato da parte di SIMICO, a parte il nostro sindaco che ad un quotidiano locale ha detto: «Il bando non è andato deserto. Per questo siamo soddisfatti. Oggi è una giornata di sole per Cortina». 

Ultimo aggiornamento: 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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