Cortina. No alla pista? «Mi dimetto»: la decisione del presidente del Bob club. La Fisi: «Hanno affossato un movimento»

Martedì 17 Ottobre 2023 di Marco Dibona
No alla pista? «Mi dimetto»: la decisione del presidente del Bob club. La Fisi: «Hanno affossato un movimento»

CORTINA (BELLUNO) - Gianfranco Rezzadore (nella foto) lascerà la presidenza del Bob club Cortina, sconcertato dalla decisione del Governo nazionale e della Fondazione Milano Cortina di non costruire la nuova pista Eugenio Monti di Ronco, per le Olimpiadi italiane 2026.

Si presenterà dunque dimissionario all’incontro con Andrea Abodi, ministro dello Sport, che arriverà in paese giovedì, per una riunione organizzata da Fondazione Cortina, con diversi dirigenti sportivi locali.

IL GESTO

Quelle di Rezzadore sono le uniche dimissioni annunciate, per ora, in questa vicenda quantomeno imbarazzante dello sport nazionale. L’aspetto singolare è che l’unico a lasciare il suo posto sia la persona che non ha alcuna responsabilità, ma deve solamente subire le decisioni e le indecisioni di altri: «Oggi muore il bob a Cortina, questa notizia ci ha traumatizzato – dice Rezzadore – avevamo molte prospettive e progetti per il futuro, alcuni già avviati. Ci saranno le dimissioni mie e del consiglio che mi affianca. Sicuramente morirà il movimento di questi sport a Cortina, e non soltanto qui». Pilota di bob della nazionale italiana, allenatore, tecnico, quindi dirigente sportivo, Rezzadore guida lo storico sodalizio ampezzano da un quarto di secolo. A settembre ha organizzato una grande festa, per celebrare 75 anni del Bob club, fondato nel 1948, emanazione di una polisportiva datata 1903. La medaglia commemorativa è stata consegnata a 400 atleti, che negli ultimi decenni hanno svolto attività per questo sodalizio. «Abbiamo festeggiato perché avevamo grandi prospettive. Ci avevano anche assegnato i Mondiali di spinta, da accogliere tra due anni sul pistino Renzo Alverà di Fiames, che abbiamo appena completato. Abbiamo presentato i progetti per il futuro, con l’attività giovanile, il parabob. Tutto viene meno, con questa assurda decisione».

Se Gianfranco Rezzadore esprime lo sgomento degli sportivi valligiani, un sentimento più diffuso viene da Flavio Roda, presidente della Federazione italiana sport invernali. Nelle interviste diffuse ieri ha dichiarato di non essere stato al corrente delle decisioni prese dal Governo nazionale e da Fondazione Milano Cortina 2026. «La notizia dello spostamento all’estero delle gare di Milano-Cortina 2026, relative alle specialità in questione, ci lascia sgomenti. La Fisi ha provato in tutti i modi a far capire l’importanza di queste discipline». Sul definitivo affossamento della pista di Ronco aggiunge: «Ci mancherà un pezzo di storia. La pista di Cortina avrebbe rappresentato l’occasione ideale per rilanciare movimenti che hanno regalato gloria e popolarità allo sport italiano, inoltre verranno meno le basi per costruire gli atleti del futuro. E anche la giustificazione dei costi elevati non è sufficiente a spiegare una decisione di tale portata. In Italia purtroppo non esiste una pista artificiale, dove si possano allenare le squadre: ogni anno i nostri atleti sono costretti ad andare all’estero, con relativi aumenti di costi e la logica conseguenza di avere meno possibilità di girare sui tracciati rispetto alle altre nazioni. Credo si tratti dell’atto conclusivo, destinato ad affossare il nostro movimento sul ghiaccio». 

LA STORIA

Roda rilegge pagine di storia gloriose: «Le discipline del ghiaccio appartenenti alla Federazione italiana sport invernali hanno contribuito ad arricchire in maniera importante il medagliere olimpico dello sport italiano, con 31 medaglie complessive, divise fra 18 per lo slittino, di cui 7 ori; 12 per il bob, con 4 ori; una per lo skeleton. Nomi come quelli del “Rosso Volante” Eugenio Monti, di Armin Zoeggeler e Nino Bibbia hanno scritto pagine indelebili nella storia dello sport mondiale, è anche grazie alle loro imprese che Fisi continua a investire, per mantenere massimo il livello di competitività delle nostre squadre. Investimenti che, nel solo anno solare 2023, sono stati di quasi 1,5 milioni di euro fra slittino, bob e skeleton per la sola attività agonistica, ai quali occorre aggiungere le spese per compensi, noleggio furgoni e le assicurazioni relative». 

Ultimo aggiornamento: 13:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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