L'invalido che tagliava siepi e sollevava pesi? «Non è una truffa, ha una pompa di morfina»

Giovedì 12 Maggio 2022 di Davide Piol
Un frame di un video girato dai carabinieri durante l'inchiesta
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SEDICO - «Le infermità accertate e le conseguenti menomazioni funzionali comportano delle gravi difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età con grado di invalidità pari al 100 per cento». Per il dottor Angelo Montana, che di recente ha visitato il presunto falso invalido Franco Garlant (rinviato a giudizio insieme alla moglie Lara Ambros per “truffa aggravata” nei confronti dell’Inps pari a 180mila euro), non ci sarebbero dubbi: l’uomo è invalido al 100 per cento.

Di conseguenza, i soldi percepiti negli ultimi anni, relativi a pensione di invalidità e assegno di accompagnamento (per la moglie), non sarebbero stati percepiti in modo illecito come afferma la Procura.

LA DIFESA
È l’asso nella manica sfoderato dall’avvocato Roberto Rigoni Stern, difensore degli imputati, per chiedere il dissequestro dei beni congelati. Tutto era nato dalle voci sempre più insistenti riguardo a un uomo che usciva di casa in sedia a rotelle. Quando però tornava al sicuro, all’interno della propria abitazione a Sedico, avvenivano i miracoli: camminava senza difficoltà, saliva le scale, trasportava pesi e attrezzi, scaricava bancali in legno dalla propria auto, utilizzava il decespugliatore per tagliare la siepe e falciare il prato, provvedeva alla manutenzione della piscina e, addirittura, circolava in giardino a bordo di uno scooter. C’è un video, girato dai carabinieri, che lo dimostra e che all’epoca aveva spinto il pm a chiedere il sequestro preventivo di 180mila euro. La somma, cioè, che i due avrebbero intascato dal 2013 al 2021 grazie all’invalidità dell’uomo. Secondo la Procura gli indagati «simulavano una patologia ben più grave di quella di cui era affetta il signor Garlant» tacendo inoltre sul miglioramento delle sue condizioni di salute. Garlant, infatti, sta male davvero – ha una paraplegia da lesione midollare – ma per il pm non è abbastanza per chiedere i sussidi (l’invalidità, per la pubblica accusa si arrestava al 70 per cento, come attestato nella visita medica del 6 novembre 2020).

L'INCHIESTA
Dopo un iniziale rigetto e un appello al tribunale del riesame, l’istanza del pm era stata accolta ed era scattato il sequestro. Nell’ottobre 2021, la coppia è stata rinviata a giudizio. La difesa, nel frattempo, ha impugnato il verbale della commissione medica che aveva rivalutato le condizioni di salute di Garlant e chiesto una consulenza tecnica depositata il 4 marzo scorso. La domanda posta al dottor Montana verteva sulla percentuale di invalidità dell’uomo e sulla sua idoneità o meno a percepire le prestazioni da parte dell’Inps e della Regione. L’invalidità, come anticipato prima, è stata riconosciuta al 100 per cento. «Le suddette infermità e le conseguenti menomazioni – ha spiegato il medico – sono di grado tale da far riconoscere allo stesso il diritto a godere dell’indennità di accompagnamento nonché lo stato di handicap con connotazione di gravità». Come faceva allora a muoversi da solo e ad alzare pesi? Pare che Garlant abbia un elettrostimolatore sottopelle e una pompa di morfina che, azionata tramite un telecomando, gli permette di stare in piedi e svolgere alcune attività. Con l’inevitabile conseguenza, tuttavia, di dover poi rimanere a letto per giorni con dolori e stanchezza. Alla luce di questi sviluppi l’avvocato Rigoni Stern ha chiesto la revoca del sequestro preventivo che starebbe impedendo all’uomo di accedere alle somme necessarie per l’assistenza e il supporto medico di cui ha bisogno con aggravamento della sua salute fisica e psicologica. Il giudice, pur riconoscendo l’elemento innovativo, l’ha rigettata. L’avvocato ha quindi impugnato l’ordinanza e si è in attesa della decisione del giudice: «Siamo fiduciosi – ha commentato Rigoni Stern – perché sia restituita onorabilità a una persona che dovrà sottoporsi a un processo ma che avrà buone carte da giocare».

Ultimo aggiornamento: 16:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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