Cortina capitale dello sport: «Ma nei prossimi due anni diventerà un grande cantiere»

Andrea Varnier, amministratore di Fondazione Milano Cortina 2026: "Interventi strutturali che serviranno anche dopo i Giochi"

Domenica 28 Gennaio 2024 di Marco Dibona
Cortina capitale dello sport: «Ma nei prossimi due anni diventerà un grande cantiere»

CORTINA D’AMPEZZO - Fondazione Milano Cortina 2026 ha firmato quattro accordi quadro con le realtà territoriali, per organizzare assieme i Giochi olimpici e paralimpici invernali: sono i comitati che già lavorano, in taluni casi da decenni, per le gare di biathlon ad Anterselva, lo sci nordico in Val di Fiemme, lo sci alpino a Bormio e Cortina d’Ampezzo.

Alla presentazione di questi accordi, ieri a Cortina, nell’ambito delle gare di Coppa del mondo di sci alpino femminile, ci sono stati frequenti riferimenti alla vicenda della pista da bob, skeleton e slittino di Cortina, nelle domande di giornalisti italiani e stranieri. «Il progetto dei nostri Giochi olimpici, sin dalla candidatura, prevede interventi sui trampolini per il salto e nello sliding centre, la pista di bob, opere destinate a continuare a funzionare, anche dopo l’evento olimpico – ha spiegato Andrea Varnier, amministratore di Fondazione Milano Cortina 2026 – in quanto alla necessità di portare gare all’estero, di certo succederà in futuro. Se ci dovessero chiedere di fare le gare di bob all’estero, le faremo, ma una cosa è quanto viene indicato nella candidatura, un’altra cosa, differente, è una variazione in corso d’opera». 

IL MOMENTO CLOU
Stefano Longo, presidente di Fondazione Cortina, ha precisato: «Cortina è la storia del bob, in Italia e nel mondo. Questo è il momento di prendere decisioni e assumersi rischi. E bisogna farlo velocemente. Non compete a noi costruire la pista, ma garantisco che se ci sarà affidato il compito di organizzare gare sulla pista nuova, prima dei Giochi, noi saremo in grado di farlo, rapidamente, per bob, skeleton e slittino». A una domanda specifica sullo stato di avanzamento delle opere, nelle varie destinazioni dei Giochi, i responsabili dei quattro comitati coinvolti nell’accordo hanno illustrato le diverse situazioni, le date di inizio dei cantieri, in taluni casi l’ormai prossima conclusione dei lavori. 

LE OPERE
Per Cortina, Longo ha elencato: «Le infrastrutture non competono a Fondazione Cortina, bensì a Simico, quindi non ho la responsabilità di poter rispondere. Però so che nel 2024 e nel 2025 Cortina sarà un grande cantiere. Potrà esserci lo sliding centre in costruzione; si lavorerà allo stadio Olimpico del 1956; attendiamo l’impianto a fune di arroccamento da Revis a Socrepes, fondamentale anche dopo i Giochi, perché rientra nel piano dei trasporti di Cortina. Ci sono progetti di viabilità del Comune di Cortina, per rendere il paese un luogo inclusivo, guardando alle Paralimpiadi invernali 2026. I mondiali di sci alpino 2021 sono stati una eccellente occasione per la revisione di piste e impianti nell’area della Tofana, grazie alle società private che li gestiscono. Certo, Cortina sarà un grande cantiere, nei prossimi anni: lo fu anche nel periodo precedente il 1956. Si recupererà il trampolino Italia, iconica sede di archeologia sportiva: verrà ristrutturato quel simbolo doppio, dei Giochi 1956 e di quelli 2026». 

LE LINEE GUIDA
Sugli accordi sottoscritti con i comitati organizzatori di vallata, Andrea Varnier ha precisato: «Il modello dei nostri Giochi olimpici e paralimpici è diffuso e prevede, quanto più possibile, l’utilizzo di infrastrutture già esistenti. La nostra organizzazione è fatta però soprattutto di donne e uomini che lavorano, che hanno competenze: l’idea è andare a trovare queste risorse, queste conoscenze, laddove ci sono. Abbiamo territori che hanno una incredibile esperienza, nell’organizzazione dei loro sport: c’è una storia di Mondiali, nelle diverse discipline, di Coppe del mondo, persino di Olimpiadi, per Cortina 1956, anche se quella era un’altra epoca. Quando Mico non ci sarà più, conclusi i Giochi 2026, i comitati locali ci saranno ancora e lavoreranno. Il nostro auspicio è che lo facciano con una importante esperienza in più, che possano crescere, migliorare ancora». E conclude: «Era importante per noi sottoscrivere questi accordi, per lavorare assieme. Oggi li abbiamo formalizzati. Questi accordi rendono più efficiente il nostro lavoro complessivo e lascerà sui territori una eredità importante, di ulteriori esperienze acquisite». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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