Prima l'assalto alle piste, poi la raffica di incidenti sulla neve.
IL SUPERLAVORO
«È stata una giornata intensa per la rete dell'emergenza-urgenza dell'Ulss Dolomiti - spiegano dall'azienda sanitaria -, che ha risposto in maniera efficiente alle numerose richieste di intervento relative a incidenti stradali, traumi in pista e malori derivati anche dal forte afflusso turistico per il ponte dell'Immacolata». L'Ulss poi spiega che «i soccorsi in pista per traumi da sci sono stati gestiti in sinergia con le forze dell'ordine e le ambulanze aggiuntive».
IL BILANCIO
Nel comprensorio di Cortina sono otto le persone soccorse: di queste due hanno sono state elitrasportate al San Martino di Belluno, perché richiedevano cure più complesse. Poi gli interventi nel comprensorio di Arabba: 6 sciatori feriti. Anche in questo caso uno presentava ferite tali da far intervenire l'elicottero: è stato elitrasportato all'ospedale di Belluno. Due gli incidenti nel comprensorio Falcade. Poi ancora tate cadute, traumi minori che hanno richiesto le cure dei sanitari. «Gli accessi ai Pronti Soccorso di Belluno, Feltre, Pieve e Agordo sono stati nella media stagionale, con la prevalenza di traumi minori da sci - spiegano dall'azienda sanitaria - . Il maggior impatto, comunque gestito con fluidità, è stato dato dagli incidenti stradali».
L'OFFERTA
Ormai quasi tutti gli impianti in provincia sono aperti. Tra le aree sciistiche che mancano all'appello e che apriranno i prossimi giorni figurano la Marmolada (tra 14 e 16 dicembre) e il Lagazuoi (apertura il 24 dicembre) e infine anche il colle dei bellunesi il Nevegal, che dovrebbe aprire sabato prossimo. La bella giornata di ieri, dal punto di vista meteorologico rispetto, ha forse aumentato il grande afflusso di praticanti sulle piste da sci del Bellunese, ma forse la scarsa preparazione, dopo un anno di inattività di molti, ha creato dei problemi.