Assaggi di ”Principe di Mel” in verticale. Per la prima volta sei annate del vino autoctono Piwi

Mercoledì 2 Agosto 2023 di Federica Fant
Assaggi di ”Principe di Mel” in verticale. Per la prima volta sei annate del vino autoctono Piwi

BORGO VALBELLUNA - Una verticale di Principe di Mel, con assaggi del vino degli ultimi sei anni (2022- 2017). È stata fatta mercoledì scorso, 26 luglio a Mel di Borgo Valbelluna. «In provincia di Belluno è la prima verticale che si fa con un vino Piwi prodotto con uva interamente coltivata a Belluno che arriva al 2017», racconta con soddisfazione Simone Menel.

La verticale, quindi una degustazione orizzontale in cui vengono degustati e comparati vini della stessa tipologia, ottenuti dallo stesso vitigno, è stata organizzata alla fattoria Bepi Zumelle a Mel con la presenza dell'enologo del Principe di Mel, Emanuele Serafin. Protagonista della soddisfazione di vedere le sei annate del suo vino è stato il vero "principe di Mel", Giuliano Menel, chiamato così durante una festa tra amici, giocando sul fatto che a Zumelle è ubicato un castello a cui manca(va) il suo principe. Alla verticale era presente Gianni Reo della cantina ColBel e vari amici e appassionati di vino. «Ciò che ha stupito l'enologo spiega Simone Menel - è che un vino Piwi di sei anni sia ancora perfettamente bevibile, cosa non scontatissima. Siamo partiti con l'assaggiare l'annata del 2022, del 2021, 2020, 2019, 2018 e 2017. E per finire , una chicca, un passito del Principe di Mel». Qual è la storia di questo vino? Principe di Mel nasce nel 2016 in località "Le Vigne", proseguendo il racconto narrato da questo toponimo antico. Fuori dai circuiti del commercio internazionale , opponendosi alla logica del mercato e allo sfruttamento intensivo, Giuliano Menel ha per primo riportato in queste terre la cultura della vite che negli ultimi decenni si era abbandonato intensificandosi nelle province vicine. Il vigneto "Principe di Mel" si sviluppa su livelli differenti, segue il pendo naturale del terreno, rispetta le strade bianche e i casolari preesistenti. Le viti sono disposte in maniera ordinata, con spazio che permette ampi passaggi tra un filare e l'altro. Il vigneto si trova a 400 metri sopra il livello del mare. Le forti escursioni termiche e i terreni argillosi trasmettono una grande resistenza vegetativa alle malattie delle viti. Grazie ala professionalità del'enologo Emanuele Serafin le uve vengono trasformate in vino con tecniche moderne , ma nel massimo rispetto della materia prima per esaltarne la genuinità. Al palato il vino risulta molto complesso, di lunga persistenza e calore, desderoso di sposarsi con primi piatti importanti. Ad ogni annata vengono prodotte 100 bottiglie con etichette in serie limitate (dell'artista Giani Sartor).

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