Attentato a Tunisi, la free lance italiana: «Dopo i boati è stato l'inferno, scappavano tutti»

Giovedì 27 Giugno 2019
Attentato a Tunisi, la free lance italiana: «Dopo i boati è stato l'inferno, scappavano tutti»

Doppio attentato a Tunisi. «Ho sentito un boato e subito dopo è stato il caos più totale con la gente che scappava e che piangeva, è stato l'inferno». Elena Beninati è una giornalista freelance palermitana che si trovava a poco meno di duecento metri dal primo attentato a Tunisi. La prima esplosione è avvenuta nel centro della capitale all'altezza di Bab Bhar, vicino all'ambasciata francese. «Un kamikaze si è fatto esplodere a un posto di blocco - racconta Beninati all'Adnkronos - nello scoppio è morto anche un poliziotto».

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Dopo l'attentato hanno chiuso tutte le strade. «La gente se lo aspettava - racconta Elena - le persone non sono rimaste stupite perché un attentato era atteso ed oggi è successo».

Gli attacchi sono stati infatti sferrati all'indomani del quarto anniversario della strage del resort a Sousse del 26 giugno del 2015.

 

 


Nei video che ha girato subito dopo si vedono le strade transennate da decine di poliziotti, con le sirene che non smettono di suonare in sottofondo.
Nei giorni scorsi la giornalista è stata anche nei campi profughi ai confini con la Libia. «In questo periodo a Tunisi ci sono molti libici - dice ancora - Nel mio albergo ci sono diversi ragazzi che sono venuti qui per curarsi».

 

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