Truffa dei finti eredi, rubati 140mila euro con un testamento falso: «Sono andata in banca, per loro ero morta da 4 anni»

Grazie alla denuncia della donna, nove persone sono state arrestate. Tra queste, anche un dipendente della banca. Inoltre è stato scoperto un giro da 2,3 milioni di euro

Mercoledì 6 Dicembre 2023
Va in banca e scopre di "essere morta" da quattro anni: un finto erede aveva presentato un testamento per rubarle l'eredità

Una truffa durata quattro anni, ben articolata e ben organizzata, con nove persone coinvolte: il dipendente di una banca, un complice e sette finti eredi. Sembra un film, eppure è la storia di un'82enne di Barcellona, che dopo essere andata in banca per richiedere un duplicato del suo libretto di risparmio ha scoperto non solo che secondo la sua filiale era morta da quattro anni, ma anche che le erano stati sottratti 140 mila euro dal suo conto.

Questo è quanto riportato dal quotidiano spagnolo Abc.

Truffa milionaria in Cina, il bandito si nascondeva in un albergo a Fiumicino: aveva rubato 1,4 milioni di euro (ma il bottino non si trova)

La storia

Ha dell'incredibile la storia di Maria, 82enne di Barcellona, truffata senza saperlo per quattro anni. Una storia che sembra essere la sceneggiatura di un film, ma che invece è un inganno vero e proprio. Dopo essere andata in banca per chiedere un duplicato del libretto di risparmio, Maria ha infatti scoperto "di essere morta". Secondo l'impiegato dello sportello, infatti, dal database la donna risultava morta da quattro anni. Ma non solo. Dopo le verifiche della banca Caixabank, la donna ha scoperto infatti che anni prima era stato presentato un vero e proprio testamento per accertare la sua morte, e che il presunto erede aveva così incassato 140.000 euro di eredità.

Le indagini

Grazie alla denuncia della donna, il subispettore José Ángel Merino e la sua squadra hanno smantellato una vera e propria rete criminale, che nel corso degli anni era riuscita a sottrarre 2,3 milioni di euro con il metodo dei falsi eredi. A capo della banda, un dipendente della Caixabank, incaricato di selezionare le vittime in base ai loro movimenti. A volte le persone scelte erano effettivamente morte, motivo per cui nessuno aveva mai reclamato il denaro. Nel caso di Maria, però, qualcosa è andato storto, e da qui sono iniziate le indagini della polizia catalana.

La truffa

Ma come facevano i criminali a prelevare questi soldi? La banda era ben organizzata. Una persona si occupava di falsificare i documenti da presentare alla banca, il dipendente di Caixabank pensava poi a cercare le possibili vittime e infine altre persone si recavano nelle filiali come eredi titolari del conto, presentando i verbali con le ultime volontà dei parenti defunti. I soldi rubati venivano così canalizzati attraverso investimenti immobiliari, in particolare nei Pirenei, con "società di nuova creazione", o tramite l'acquisto di automobili. Il tutto, per un totale di mezzo milione di euro. Nove le persone arrestate in totale, con l'accusa di frode, falsificazione di documenti, riciclaggio di denaro e appartenenza ad un'associazione criminale. 

Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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