Ospedale Gaza bombardato, i medici: «Eravamo in sala operatoria e ci è crollato il tetto in testa. Abbiamo visto un genocidio»

Quasi 500 morti. Nessuno può o intende accollarseli, nemmeno catalogandoli come il risultato di un grave errore di una guerra che ogni giorno presenta il suo tragico conto di orrori

Giovedì 19 Ottobre 2023 di Raffaele Genah
Ospedale Gaza bombardato, i medici: «Eravamo in sala operatoria e ci è crollato il tetto in testa. Abbiamo visto un genocidio»

Il giorno dopo il massacro la scena che si presenta con la luce del giorno davanti all'ospedale battista Al Ahli è un panorama tragico di distruzione e di morte. Auto bruciate, schegge, cenere ovunque. La gente, le vittime, non hanno né voce e nemmeno la forza di interrogarsi su chi sia stato il responsabile della carneficina. L'eco dei rimpalli di responsabilità tra Hamas e Idf, l'esercito israeliano, non arriva quaggiù. Una guerra nella guerra. Accuse e smentite. Inchieste, prove, registrazioni video e audio. Quei quasi 500 morti - molti dei quali bambini - pesano, eccome. Nessuno può o intende accollarseli, nemmeno catalogandoli come il risultato di un grave errore di una guerra che ogni giorno presenta il suo tragico conto di orrori. Qui nessuno si interroga o ha dubbi che si sia trattato di un bombardamento da parte israeliana. Le uniche "verità" prese in considerazione sono quelle di Hamas. Tutto il resto, la opposta versione israeliana - confermata dagli Stati Uniti- secondo cui si è trattato di un missile malfunzionante sparato dalla Jihad islamica, non conta. E nemmeno si conosce. E allora a parlare sono soprattutto i medici che da giorni, in tutti gli ospedali della Striscia stanno sopportando sulle loro spalle il peso di una situazione ormai al limite del collasso, se non già oltre . E anche ieri proprio nel momento della esplosione erano impegnati nel portare soccorsi a malati e feriti molti dei quali in condizioni gravissime.
Erano le 18,58 quando, nel mezzo di un fitto lancio di missili dalla Striscia, un boato assordante precede altissime lingue di fuoco insieme ad una pioggia di schegge e detriti. «Ero nella sala operatoria, quando il soffitto è crollato», racconta Ghassan Abu Sittah, medico arrivato da Londra per dare una mano ai suoi colleghi stremati.

Altri interventi chirurgici vengono fatti nei corridoi in condizioni igieniche che non è difficile immaginare.

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IL RACCONTO DEL DRAMMA

Ahmed Youssef el Luh lavora nei reparti di emergenza ed è corso in ospedale subito dopo il pauroso boato «quando siamo arrivati abbiamo visto un genocidio. Li hanno bombardati con razzi mentre cercavano un riparo sotto gli alberi perché dentro non c'erano più stanze e nemmeno spazi. Non so dire quanti fossero i morti perché i corpi erano dilaniati». Il numero lo fa invece il ministero della Sanità di Hamas che parla di 471 morti e 314 feriti 28 dei quali in condizioni molto serie. Il dottor Mohamed al Naqua spiega che oltre ai malati al momento dell'esplosione c'erano in ospedale oltre tremila rifugiati in cerca di un rifugio sicuro.
Molti li hanno trovato nella chiesa all'interno del cortile. E il vescovo anglicano Hosan Naoum pur senza chiamare direttamente in causa gli israeliani sembra comunque indicarli quando ricorda che l'ospedale aveva ricevuto almeno tre ordini di evacuazione. «Eravamo seduti qui e all'improvviso c'è stata una esplosione», racconta un uomo anziano che è riuscito miracolosamente a salvarsi. I vetri si sono frantumati in mille pezzi. Molte persone sono state colpite «siamo venuti qui perché il nostro quartiere era bombardato. Mio figlio è stato ferito all'anca e ha settanta punti di sutura. Non so più cosa fare».

 

I SOCCORSI DIFFICILI

Le vittime sono state portate all'ospedale Al Shifa, il più grande della Striscia, non molto distante. E la testimonianza del direttore generale dell'istituto Mohamed Abu Selmi non è meno drammatica: «Sono tutti in condizioni terribili», dice all'Associated press. È un elenco che va dalle amputazioni di arti alle emorragie ad organi interni. In tutto questo a rendere se possibile la situazione ancora più tragica la mancanza di attrezzature, medicine, anestetici e disinfettanti. E poi la mancanza di carburante che potrebbe esaurirsi nelle prossime ore con conseguenze inevitabili per i generatori elettrici che alimentano.

Ultimo aggiornamento: 12:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA