Houthi, chi sono e perché minacciano l'Italia. La missione Aspides, il drone abbattuto dalla Caio Duilio: cosa può succedere ora

iL vice-capo dell'Autorità per i media degli Houthi e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer: «Mettersi a protezione delle navi israeliane e americane espone l'Italia a rischi e, in particolare, minaccia la sicurezza delle sue navi in ​​futuro»

Sabato 9 Marzo 2024
Houthi, chi sono e perché minacciano l'Italia. Il caso del cacciatorpediniere Caio Duilio che ha abbattuto un drone nel Mar Rosso

Gli Houthi minacciano le navi italiane. Dopo l'operazione del cacciatorpediniere Caio Duilio della Marina militare italiana che ha abbattuto un drone nello Stretto di Bab al-Mandab, arrivano le parole all'Adnkronos del vice-capo dell'Autorità per i media degli Houthi e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer: «Non sarebbe dovuto accadere. Non abbiamo deciso di prendere di mira le navi dell'Italia, ma il fatto che abbia fermato la nostra operazione è inaccettabile» dice uno dei "volti mediatici" degli Houthi, gruppo sciita zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale San'a' - secondo cui «mettersi a protezione delle navi israeliane e americane espone l'Italia a rischi e, in particolare, minaccia la sicurezza delle sue navi in ​​futuro».

Houthi: non abbiamo attaccato alcuna nave italiana

«Non è vero, non abbiamo attaccato alcuna nave italiana. Sarebbe meglio evitare informazioni sospette e imprecise», dice Nasr al-Din Amer. «Non vogliamo prendere di mira l'Italia o altri Paesi. Il nostro obiettivo sono le navi americane, britanniche e israeliane e quelle dirette verso l'entità sionista», scandisce Amer. Ma quindi l'Italia è o sarà un obiettivo delle operazioni militari degli Houthi? «Vediamo gli sviluppi e poi decideremo», ha detto rispondendo alla domanda se il fatto che l'Italia abbia il comando operativo della missione difensiva europea Aspides la renda un bersaglio per i miliziani dello Yemen.

Amer mette in guardia dal ripetere un'operazione analoga a quella con cui nei giorni scorsi la Caio Duilio ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi. «Se l'Italia fermasse di nuovo un nostro attacco significherebbe un suo maggiore coinvolgimento nella guerra contro di noi», precisa.

«Usa e Gb hanno militarizzato il Mar Rosso»

«Non ci sono pericoli per (il traffico commerciale, ndr) nel Mar Rosso, tranne per il fatto che è stato militarizzato da America e Gran Bretagna», conclude all'Adnkronos Nasr al-Din Amer.

 

Tajani: «Primo passo per difesa comune Ue»

Nel Mar Rosso «l'Italia ha fortemente voluto questa missione che si chiama Aspides, una missione europea che è fortemente difensiva e darà protezione alle navi mercantili che attraverso il canale Suez, attraverso il Mar Rosso, portano i nostri prodotti che esportiamo verso la Cina, verso l'Oriente, ma anche verso il sud dell'Africa», ha detto il ministro e vicepremier Tajani. «Sarà una missione che avrà la guida italiana e ci sarà il cacciatorpediniere Caio Duilio che proprio l'altro giorno ha respinto un attacco che partiva dagli Houthi abbattendo un drone», aggiunge il titolare della Farnesina. «Le regole di ingaggio sono molto chiare - spiega - si tratta anche di colpire eventuali imbarcazioni che via mare cercano di attaccare le navi mercantili. La marina militare italiana avrà la guida operativa del Mar Rosso di questa missione europea, che è un primo passo verso la difesa europea, questo quindi ha anche un grande significato politico», conclude.

Come funziona la missione Aspides

Nei giorni scorsi il Parlamento ha autorizzato diverse missioni internazionali, tra cui quella europea Aspides. Il via libera all'operazione «scudo» a difesa delle navi commerciali dagli attacchi degli Houthi, è stato il frutto di un'intesa raggiunta all'ultimo momento tra il governo e le opposizioni su alcuni punti fermi condivisi. Sono state le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani a rimuovere gli ultimi scogli sulla via dell'accordo bipartisan, mettendo nero su bianco alcuni passaggi chiarificatori, come richiesto dal Pd e dai Cinque Stelle. Nel suo intervento alla Camera, ha assicurato che l'operazione «sarà difensiva, mai offensiva». Con la maggioranza che ha cancellato dal testo in votazione quell'«eminentemente» che aveva creato più di un imbarazzo. Quell'avverbio , ha chiarito, «compare solo in una scheda e deve essere interpretato come un rafforzativo». Quanto alle regole di ingaggio, Tajani ha illustrato paletti chiari: « Aspides non potrà intraprendere azioni di tipo preventivo, mai offensive. L'azione difensiva non vuol dire semplice accompagnamento delle navi ma prevede anche la possibilità di reagire in modo militare, com'è accaduto con il drone contro la Caio Duilio». Tajani quindi ha usato la formula di «autodifesa estesa», cioè della possibilità di «neutralizzare attacchi», ma solo con «risposte necessarie e proporzionate e sempre in mare e nello spazio aereo. Mai sulla terra ferma. Aspides - ha concluso - non è diretta contro nessuno, ma a difesa di un principio: la libertà e la sicurezza della navigazione. Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione». 

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA