Il vegetariano Veronesi dimostra che la carne fa invecchiare bene

Venerdì 30 Ottobre 2015
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Caro direttore,

il prof. Veronesi, indubbiamente un maestro tra i più insigni per tutti coloro che hanno scelto la professione medica, sostiene che l’alimentazione vegetariana è la migliore che ci sia per una vita lunga, sana ed esente da cancro e, forse, felice. Oso pensare che ai tempi della sua (e mia) infanzia, la sua mamma, esattamente come la mia, non avendo la testa infarcita dalle fisime oggi di moda, gli mettesse nel piatto, quando poteva trovarla, anche una bella bistecca. E penso di non sbagliarmi a ritenere che il prima giovane studente, e poi ricercatore, e poi grande, grandissimo clinico, sia stato nutrito a base di proteine animali, almeno sino al momento in cui ha maturato le sue convinzioni, facendone partecipe il mondo. Insomma, mi permetto di pensare che le sue grandi capacità intellettive non siano state determinate da un’alimentazione priva di proteine animali. Potrò sbagliarmi, ma penso che un organismo umano non possa prescindere, nel corso della sua maturazione, da quella che è un’alimentazione completa ed equilibrata, per l’uomo come per tutti gli animali che Madre Natura non abbia destinato ad essere esclusivamente erbivori, per uno sviluppo non solo fisico, ma soprattutto mentale. Buon senso, ragionevolezza ed equilibrio! Sia nel mangiare che nel divulgare notizie... Dopo, ad evoluzione compiuta, in età post-lavorativa, ci si potrà prendere il lusso di diventare vegetariani.




Alberto Zisa, medico chirurgo

Romano d’Ezzelino (Vi)




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Caro lettore,

naturalmente tutti abbiamo grande rispetto per le posizioni scientifiche di un luminare come il professor Veronesi. Ma il celebre oncologo, da libero pensatore qual è sempre stato, consentirà che si possa perlomeno dubitare che la dieta vegetariana sia per tutti garanzia di vita sana, lunga e pure felice. Per esempio, le polemiche di questi giorni mi hanno suscitato un'osservazione: dei molti centenari di cui abbiamo raccontato la vita sulle colonne del Gazzettino non ne ricordo uno che si sia dichiarato vegetariano o magari vegano. Il che naturalmente, sul piano statistico e scientifico può non significare nulla, ma fa pur sempre riflettere. E del resto lo stesso Veronesi che, come racconta nel suo recente libro, non ha disdegnato nel corso della sua esistenza concedersi vizi e trasgressioni, ivi compreso mangiar carne, sembra essere la dimostrazione vivente che si può invecchiare assai bene, nel fisico e nella mente, senza sottostare alla "dittatura" vegetariana.



Quanto poi al concetto di felicità direi che è quanto meno soggettivo. E raramente si concilia con il concetto di privazione. Insomma le parole di un grande scienziato vanno tenute nel debito conto, ma, almeno a tavola, ognuno deve aver la libertà di poter scegliere, con buon senso e avendo come vero limite l'eccesso. Veronesi ha titolato la sua autobiografia "Confessioni di un anticonformista". Converrà dunque, da anticonformista, che il vero e più sottile nemico dell'uomo è il pensiero unico. Anche a tavola.

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