Prevenzione, ci limitiamo soltanto a parlarne

Venerdì 26 Agosto 2016
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Gentile direttore, 
diciamoci la verità, non siamo il paese della sicurezza preventiva, non lo siamo nemmeno forse di quella a posteriori. Dalla cintura di sicurezza, al casco, ai dispositivi di sicurezza nei cantieri ci adeguiamo solo se la certezza della sanzione mette a rischio il nostro portafoglio. Siamo il paese degli intossicati dalla caldaia di casa, delle esplosioni delle fabbriche di fuochi di artificio, degli edifici scolastici vetusti, ma soprattutto quello che non ne vuole sapere di spendere l'equivalente del valore di uno smartphone in sicurezza, neanche i pochi euro per sostituire ogni cinque anni il tubo in gomma del fornello. Ammettiamolo: tutti oggi saremmo entusiasti nel veder annunciare un piano di monitoraggio e censimento degli edifici pubblici e privati che individui con certezza quelli su cui intervenire. Ma poi quando venissimo a conoscenza del costo che tale intervento peritale comporterebbe per le nostre tasche (ma che potrebbe farci scoprire che non dormiamo sonni tranquilli) cercheremmo ogni metodo per svicolare. Continuiamo così, a fingere di piangere i morti degli altri (non me ne abbiamo i meravigliosi soccorritori o chi realmente non può aiutare) e a mandare il nostro sms lavacoscienza, uscendo per andare al mare mentre a qualche km si scava con le mani..tanto a noi non succederà mai...


ing. Michele Chieregato
Santa Maria di Sala (Ve)



Caro lettore,
credo che le sue siano amare verità. Purtroppo siamo il Paese della prevenzione del giorno dopo. Dopo la tragedia, dopo le morti, dopo le distruzioni. Pensiamo solo a quanto è accaduto ad Amatrice: uno dei primi edifici a crollare è stata la scuola, cancellata dai movimenti tellurici di mercoledì notte. Ebbene non si trattava di uno stabile storico e neppure vecchio. Era stata costruita appena 4 anni fa. Ma nonostante, sulla carta, fosse dotata di sistemi anti-sismici, alla prima scossa è andata in frantumi. Evidentemente i sistemi di sicurezza adottati erano quantomeno approssimativi. 

Questi sono i giorni del dolore, del tragico conteggio delle vittime. Ma non dobbiamo dimenticare che se i terremoti non si possono impedire (tuttalpiù prevedere), tante morti e distruzioni si potrebbero evitare se di prevenzione non ci limitassimo solo a parlarne. Ma la applicassimo in modo serio e rigoroso.
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