Schlein non ha alternative al "campo largo" ma fa il gioco di Conte che vuole "svuotare" il Pd

Domenica 7 Aprile 2024
Schlein non ha alternative al "campo largo" ma fa il gioco di Conte che vuole "svuotare" il Pd

Caro direttore,
perché il segretario del PD Elly Schlein insiste sul campo largo con il pentastellato Giuseppe Conte? Si era illusa che l'anomala vittoria in Sardegna fosse il segnale del vento che cambia. Una convinzione smentita in Abruzzo. Ora il nodo pugliese complicato dallo scandalo del voto di scambio che ha offerto su un piatto di argento al 5Stelle l'occasione per mettere all'angolo la Schlein, e forse non è la prima volta, in nome di una concorrenza sanguinosa che è la vera essenza del rapporto tra PD e il Movimento fondato da Beppe Grillo. In fin dei conti, il campo largo non è mai stato una alleanza tra forze progressiste, ma un'idea astratta, calcistica o geometrica, atta, in realtà, a nascondere il tentativo di Giuseppe Conte di svuotare il partito democratico sul piano elettorale, nella prospettiva di creare un partito neocomunista, assistenzialista, per il quale il concetto di deficit di bilancio statale non esiste o, al massimo, è solo noia.


Mauro Cicero
Mogliano Veneto (Treviso)


Caro lettore,
Elly Schlein insiste con il campo largo nonostante tutto e nonostante le intemperanze di Giuseppe Conte, perché non ha alternative.

Senza sommare ai voti del Pd quel 15 per cento di voti che, secondo i sondaggi, M5S rappresenta, lo schieramento alternativo al centro destra ha pochissime possibilità di aspirare a scalzare l'attuale maggioranza. Ma la strada che porta al campo largo come si è visto anche in questi giorni è disseminata di molte difficoltà e di tanti imprevisti. Soprattutto c'è un fantasma che si aggira sullo sfondo di questa ipotetica grande alleanza: l'ambizione di Giuseppe Conte di tornare a Palazzo Chigi come premier. Schlein finge di non saperlo o sembra non dare particolare importanza a questo aspetto, ma le mire di Conte su Palazzo Chigi rappresentano e rappresenteranno un fattore di scontro e di frizione costante all'interno del campo largo, ancor più distanze che su alcuni temi di politica interna ed estera esistono tra Pd e M5S. Perché è evidente che il leader pentastellato per raggiungere il suo obiettivo deve portare il proprio partito a contendere ai dem la leadership del centro sinistra e quindi, esattamente come ha fatto in questi giorni in Puglia, marcherà le differenze ogni volta che se ne presenterà l'occasione e cercherà di sfruttare a proprio vantaggio ogni difficoltà o debolezza del Pd per sottrargli voti. Come riuscirà la Schlein, in queste condizioni, a mantenere in piedi il campo largo è difficile da comprendere. Per provare almeno a tentarci deve comunque prima superare lo scoglio del voto europeo: un risultato del Pd inferiore alle aspettative potrebbe infatti mettere a rischio la sua segreteria e aprire scenari diversi dentro e fuori il Pd.

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