Miriam Barreca, la 17enne e le chat con le amiche mentre partecipava alla strage: aveva anche i cellulari di mamma e fratello

L’adolescente ha confessato il suo ruolo nei delitti ammettendo di aver torturato i familiari insieme ai tre indagati

Sabato 17 Febbraio 2024 di Riccardo Lo Verso
Miriam Barreca, la 17enne chattava con le amiche mentre partecipava alla strage: aveva anche i cellulari di mamma e fratello

Non si è separata dal suo cellulare.

Sempre acceso, sempre collegata mentre in casa, ad Altavilla Milicia, veniva compiuta una strage di innocenti. È l’unica traccia di una normalità solo apparente. Nulla di normale c’è nel fatto che la ragazza di 17 anni chattasse con le amiche mentre la madre e i fratelli venivano torturati e uccisi. Anche lei ha partecipato alle sevizie e agli omicidi.

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Nella notte fra il 10 e l’11 febbraio scorso il padre, Giovanni Barreca, ha chiamato i carabinieri per avvertirli di avere sterminato la sua famiglia. Quando i militari sono arrivati a casa la ragazza dormiva nella sua camera. Accanto a sé aveva i cellulari del fratello sedicenne Kevin e della madre, Antonella Salamone. Probabilmente gli erano stati sottratti per essere certi che non chiedessero aiuto. Nella stanza accanto c’erano i cadaveri dei fratelli. Anche quello del piccolo Emanuel, 5 anni. Corpi senza vita, dopo essere stati incatenati e torturati affinché venissero liberati dal demonio. Si era consumato l’orrore, ma la diciassettenne dormiva. L’adolescente ha confessato il suo ruolo nei delitti ammettendo di aver torturato i familiari insieme ai tre indagati, (oltre al padre anche una coppia di conviventi, Massimo Carandente e Sabrina Fina) e di aver contribuito a seppellire in giardino i resti carbonizzati della madre. 

Mentre madre e fratelli morivano, la diciassettenne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche. Discutevano di piccole cose quotidiane che nulla avevano a che fare con il rituale di purificazione dal diavolo di Antonella Salamone e del figlio piccolo, poi esteso anche a Kevin. Ed è anche per questo che viene descritta come lucida. Come quando a casa arrivò la telefonata di un amico del fratello che chiedeva perché Kevin non andasse a scuola da alcuni giorni. Nulla di grave, la risposta. Agli atti dall’inchiesta anche le testimonianze di alcuni amici di Kevin che hanno ricevuto dei messaggi in cui il ragazzo faceva riferimento al demonio e alla mamma che stava male. Giovedì scorso Kevin avrebbe scritto che la madre stava per morire nonostante avessero tentato di fare uscire il demonio dal suo corpo. Sarebbe stata Salamone a conoscere per prima la coppia poi convocata della villetta per l’esorcismo. Si erano incontrati in un gruppo di preghiera evangelico, poi il legame è proseguito via social.

I primi di gennaio la decisione di passare dalle preghiere di liberazione ai fatti e cioè alle pratiche medievali di tortura con il fuoco e le catene. La mamma dei due ragazzini, intuendo che dalla preghiera i tre sarebbero passati alla violenza, avrebbe cercato di opporsi alle e per questo sarebbe stata uccisa per prima. Il suo corpo è stato dato alle fiamme e i resti sepolti in giardino.

 

LE ANALISI
Ieri mattina sono iniziate le analisi medico-legali. Ci vorrà del tempo per le risposte sui tanti punti rimasti oscuri sulla strage di Altavilla Milicia. A cominciare dalla data esatta degli omicidi e dalle cause dei decessi. La donna sarebbe stata uccisa la notte tra l’8 e il 9 febbraio scorsi, i ragazzini probabilmente soffocati e incaprettati la notte del 9 febbraio. Un medico legale che era stato incaricato dai legali come consulente per l’autopsia ha dovuto rinunciare per un problema di incompatibilità. Resta nominato, invece, l’archeologo Rosario Miccichè, per l’esame sulle ossa umane della donna. «Rimetteremo il nostro mandato per problemi legati all’organizzazione del lavoro dello studio», hanno annunciato gli avvocati Vincenzo e Sergio Sparti che difendono Fina e Massimo Carandente, la coppia che avrebbe aiutato Barreca nell’esorcismo. I familiari della coppia avrebbero già trovato dei nuovi legali di fiducia da sottoporre all’approvazione dei due indagati. Dopo le confessioni Giovanni Barreca e la figlia si trova in carcere. L’uno chiede notizie dell’altra e viceversa. La diciassettenne era la prediletta del genitore. Insieme hanno compiuto una strage. 

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 12:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA