Miriam Barreca, la 17enne che insieme al padre ha ucciso mamma e fratelli a Palermo. «Mentre morivano chattava con le amiche»

Il suo racconto spiega perché non ha chiamato i soccorsi ed è stata trovata nella villetta degli omicidi catatonica, ma viva

Sabato 17 Febbraio 2024
Miriam Barreca, la 17enne che insieme al padre ha ucciso mamma e fratelli a Palermo: «Abbiamo fatto solo il loro bene»

«Emotivamente turbata», ma non pentita. Miriam Barreca, che ieri ha confessato al magistrato di aver ucciso la madre e i due fratelli nella strage di Palermo, si è presentata lucida e senza un avvocato.

Il suo racconto spiega perché non ha chiamato i soccorsi ed è stata trovata nella villetta degli omicidi mentre dormiva nel suo letto. La ragazza, ora in carcere, continua a chiedere quando potrà rivedere suo padre.

Miriam Barreca, come è stata trovata

Si era addormentata e accanto a sé aveva i cellulari dei fratelli e della madre, probabilmente sottratti ai familiari perchè non chiedessero aiuto. Nella stanza accanto c'erano i cadaveri dei fratelli. È l'ultimo drammatico particolare emerso sulla 17enne in carcere. Al contrario di quanto riferito in un primo momento la ragazza, unica sopravvissuta alla strage, commessa durante degli esorcismi, non sarebbe stata affatto in stato confusionale all'arrivo dei carabinieri, dopo la confessione del delitto fatta da Barreca. Ma dormiva tranquillamente nella sua stanza. L'adolescente ha confessato il suo ruolo nei delitti ammettendo di aver torturato insieme ai tre indagati, tutti in carcere, i familiari e di aver contribuito a seppellire in giardino i resti carbonizzati della madre. Mentre madre e fratelli morivano, poi, la 17enne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche. «Rifarei tutto, dovevamo liberarli dal diavolo», ha detto ai pm che l'hanno interrogata.

Chi sono Sabrina Fina e Massimo Carandente, i complici della strage di Altavilla. «Lei aveva subito violenze da piccola»

Miriam Barreca, il profilo

La ragazza, 17 anni, non aveva social e aveva pochi amici. Negli ultimi tempi anche i pochi che continuavano a farle visita erano scomparsi. I vicini la avvistavano solo dentro casa. «Abbiamo solo fatto il loro bene. Era l’unico modo per salvarli», ha detto al giudice per le indagini preliminari di fatto confessando di aver partecipato attivamente a torture e omicidio della madre e dei fratelli. La ragazza sembra convinta che la sua casa fosse infestata da demoni e che la coppia composta da Sabrina Fina e Massimo Carandente, i "fratelli di Dio", come si facevano chiamare, abbia aiutato la sua famiglia.

Il ritrovamento

Miriam è stata trovata in casa, unica superstite insieme al padre. Secondo il procuratore era in stato confusionale ma non drogata. La ragazza ha spiegato agli inquirenti come sono avvenute le torture e come è stato bruciato il corpo della madre. Per questo, perché alle torture aveva partecipato attivamente, non ha mai chiamato aiuto. Fredda e distaccata la diciassette è rimasta anche nelle ore immediatamente successive al delitto, quando il padre ha chiamato i carabinieri confessando di avere sterminato la famiglia. Era stata trasferita in una comunità. Qui la svolta. Ha chiesto alla psicologa di potere parlare con un magistrato. A quel punto ha spiegato che c'era il demonio da anni in casa ed era responsabile di alcune tristi vicende familiari. 

Parenti e conoscenti sono sconvolti. La nonna che aveva chiesto di far riportare a casa la nipote, ha liquidato la notizia della confessione con un laconico «Ci parlerò», riporta Repubblica. 

Ultimo aggiornamento: 22:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA