Fregata Martinengo, la nave italiana nel Mar Rosso: lanciasiluri e cannoni per la missione "Atalanta"

L'imbarcazione sostituisce il cacciatorpediniere “Caio Duilio”. L’Italia avrà il comando delle forze dell’operazione Ue a cui parteciperanno anche Francia, Germania e Grecia

Sabato 10 Febbraio 2024 di Silvia Sfregola
Fregata Martinengo, la nave italiana nel Mar Rosso: lanciasiluri e cannoni per la missione "Atalanta"

La fregata Martinengo” assume il compito di unità di bandiera di “Atalanta”, la missione dell’Unione Europea per il contrasto alla pirateria già operativa nella zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano, Isole Seychelles incluse. Il cacciatorpediniere della Marina Militare “Caio Duilio” ha effettuato il passaggio di consegne con la fregata, già impegnata nelle acque del Mar Rosso minacciate dagli attacchi degli Houthi per garantire la libertà delle rotte commerciali e la protezione delle unità mercantili in transito.

Il Caio Duilio sarà con ogni probabilità l’ammiraglia dell’operazione europea “Aspides” di scorta ai mercantili in transito nello Stretto di Bab el-Mandeb. Il via libera definitivo alla missione dovrebbe arrivare entro fine mese con l'obiettivo di affiancare “Atalanta” con regole di ingaggio, però, decisamente diverse.

L’Italia avrà il comando delle forze dell’operazione il cui vertice sarà invece greco o francese. All’operazione parteciperanno per ora quattro fregate e cacciatorpediniere fornite da Italia, Francia, Germania e Grecia. La base d’appoggio più probabile per l’operazione “Aspides” è la base navale di Gibuti, a poche decine di miglia dalla costa yemenita controllata dagli Houthi, che ospita a tempo pieno un centinaio di militari e civili per assistere le navi militari in transito ma che può essere rapidamente rafforzata. 

La missione difensiva dell’Ue nel Mar Rosso 

La missione difensiva “Aspides,” annunciata con il solo scopo di assicurare il corretto funzionamento del commercio internazionale, è stata voluta fortemente da Germania, Francia e Italia. Probabilmente avrà sede a Larissa, in Grecia, punto strategico non lontano dal Mar Rosso. L’Unione Europea ha chiesto proprio all’Italia di guidare l’operazione tramite il Force Commander, ossia l’ufficiale ammiraglio al comando delle navi che vi prenderanno parte. Per questo ha inviato la fregata “Federico Martinengo” che ha preso il posto del cacciatorpediniere Caio Duilio, nato proprio per coordinare questo tipi di azioni. “Aspides” sarà una missione navale puramente difensiva, a differenza di quelle condotte da Gran Bretagna e Stati Uniti. Oltre alle fregate marittime, è stato annunciato che la missione potrebbe essere integrata con controlli aerei con lo scopo di sorveglianza e raccolta dati, escludendo però in modo categorico interventi miltari terrestri. 

 

Le caratteristiche della fregata Martinengo

Lunga 144 metri, larga oltre 19, 27 nodi di velocità e con 168 membri di equipaggio, la nave Federico Martinengo è la settima Unità FREMM italiana e la terza in configurazione GP, “General Purpose”. Costruita nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso, è stata varata nel febbraio del 2017 e in seguito trasportata allo stabilimento del Muggiano (La Spezia) per le prove di collaudo. Per quanto riguarda gli armamenti, dispone di SAAM ESD a 16 celle per missili ASTER 15 e ASTER 30 - TESEO Mk2A - Cannone 127/64 LW (munizionamento VULCANO e tradizionale) - ILDS - 2 mitragliere 25/80 - 2 lanciasiluri B515 per siluro MU90 - 2 elicotteri NH90 o 1 SH90 o 1 EH101.

 

Gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso

La guerra agli Houthi che terrorizzano il Mar Rosso rischia di durare a lungo, almeno quanto la guerra tra Hamas e Israele. Gli attacchi del gruppo armato yemenita alle navi occidentali portacontainer in transito non si fermano. «Continueranno fino quando non finirà l'aggressione a Gaza», hanno ribadito i ribelli dello Yemen attraverso il negoziatore e portavoce, Mohammed Abdulsalam. «Le operazioni militari nel Mar Rosso colpiscono navi israeliane dirette in Israele - ha detto Abdulsalam in un'intervista al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat - Gli attacchi continueranno fin quando non finirà l'aggressione a Gaza, fin quando non sarà revocato l'assedio e fin quando gli aiuti non arriveranno al nord come al sud di Gaza».

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 19:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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