Giorgio Napolitano morto a Roma, aveva 98 anni. Fu il primo Capo dello Stato eletto per due volte. Luca Zaia: «Era molto vicino al Veneto»

Malagò ha chiesto un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni sportive

Venerdì 22 Settembre 2023 di Redazione web
Giorgio Napolitano morto a Roma, aveva 98 anni. Fu il primo Capo dello Stato eletto per due volte. Luca Zaia: «Era molto vicino al Veneto»

Giorgio Napolitano è morto, aveva compiuto 98 anni solo lo scorso 29 giugno. È stato il primo presidente della Repubblica italiana a venire eletto per due volte. È stato l'uomo delle riforme a tutti i costi, napoletano di gran classe, elegante e pignolo, come egli stesso si è definito.

Napolitano e il "periodo più buio" dell'Italia

E' morto alle 19.45 di oggi, 22 settembre, è stato il primo nella storia della Repubblica ad essere presidente due volte: rieletto al Quirinale nel 2013 dopo la prima volta del 2006. Attento ad ogni dettaglio, lavoratore instancabile, profondo conoscitore della vita parlamentare e delle dinamiche politiche dell'intera storia repubblicana. Sempre accompagnato con discrezione dalla moglie Clio, ha iniziato il primo settennato, nel 2006, gioendo per la vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio di Berlino e ha concluso i quasi due anni del secondo mandato con qualche rimpianto per non essere riuscito a vedere del tutto compiuti quei cambiamenti istituzionali per i quali tanto si è speso. Ma soprattutto Napolitano ha dovuto affrontare quello che in molti considerano il periodo più buio degli ultimi 50 anni, navigando a vista tra gli scogli di una durissima crisi economica. E lo ha fatto con la ferma convinzione che l'Italia avesse bisogno di stabilità politica. In nome di questo principio ha cercato sempre di evitare scioglimenti anticipati della legislatura. Coinvolto anche, seppur in maniera indiretta, nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia con l'eccezionale deposizione alla Corte di Palermo salita in trasferta al Quirinale. Ma ha mantenuto sempre l'impegno preso il 15 maggio del 2006 quando promise solennemente davanti alle Camere che non sarebbe mai stato il capo dello Stato della maggioranza che lo aveva eletto, ma che avrebbe sempre guardato all'interesse generale del Paese. E così è stato, visto che dopo essere salito sul Colle più alto della politica italiana con i soli voti del centrosinistra, ha chiuso il primo settennato con l'aperto sostengo del centrodestra. Un sostegno che si è via via raffreddato durante lo storico bis nel 2013 al Quirinale che ha visto Silvio Berlusconi condannato e spesso i suoi all'attacco politico del presidente.

 

L'attenzione verso gli altri Paesi

L'elezione del 2006 non era per niente scontata. La sua provenienza dal Pci lo faceva guardare con sospetto dal centrodestra berlusconiano. Ma il fatto di essere il primo dirigente comunista a diventare presidente della Repubblica non ha impedito al Cavaliere di riservargli, dopo poco, pubbliche lodi. Fino alla richiesta di far restare lui al Quirinale per superare quella turbolenta fase politica. Lasciata con dispiacere la casa nel rione Monti, ha dedicato grande attenzione alle relazioni internazionali. 

Ribattezzato dal New York Times "re Giorgio"

Uno degli elementi caratterizzanti della sua presidenza è stato il tentativo di parlare all'Italia intera, di sedare lo scontro fra le correnti (a partire da quelle del Pd), di promuovere il dialogo fra le forze politiche nell'interesse del Paese. Compito non facile durante gli anni turbolenti dei suoi mandati. I primi due dei quali li passa monitorando le fibrillazioni che tengono il governo Prodi costantemente sul filo del rasoio. Fino alla caduta e al ritorno del Cavaliere a palazzo Chigi. I successivi tre anni scorrono nello sforzo di arginare l'attivismo di Berlusconi, evitando che le furiose polemiche sulle leggi ad personam prima e sugli scandali sessuali poi minassero la saldezza delle istituzioni. Il passaggio che lo consegnerà alla storia come "re Giorgio" (così lo incoronò il New York Times) è quello che nel novembre 2011 porta Mario Monti a palazzo Chigi. I critici parleranno di Repubblica presidenziale, di interpretazione estensiva delle sue prerogative. L'immagine del governo tecnico del presidente risulta danneggiata. I risultati elettorali che non diedero una maggioranza chiara, i veti incrociati dei partiti spinsero quindi Napolitano a nominare Enrico Letta sulla base di una larga intesa. Poi l'ascesa irrefrenabile di Renzi con il quale, nonostante la differenza di età, ha saputo costruire un rapporto sincero e pragmatico. Napolitano ha rassegnato le dimissioni il 14 gennaio 2015. È divenuto poi senatore di diritto a vita quale presidente emerito della Repubblica.

La biografia

Giorgio Napolitano nato a Napoli il 29 giugno 1925, sposato con Clio Bittoni, ha avuto due figli, Giovanni e Giulio. Si è laureato in giurisprudenza nel dicembre 1947 presso l'Università di Napoli con una tesi in economia politica. Nel 1945-46 è stato attivo nel movimento per i Consigli studenteschi di Facoltà e delegato al primo Congresso nazionale universitario. Fin dal 1942, a Napoli, iscrittosi all'Università, ha fatto parte di un gruppo di giovani antifascisti e ha aderito, nel 1945, al Partito Comunista Italiano, di cui è stato militante e poi dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra. Dall'autunno del 1946 alla primavera del 1948 ha fatto parte della segreteria del Centro Economico Italiano per il Mezzogiorno presieduto dal sen. Paratore. Ha inoltre partecipato attivamente al Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno fin dalla sua nascita (dicembre 1947) e per oltre 10 anni. È stato eletto alla Camera dei Deputati per la prima volta nel 1953 e ne ha fatto parte - tranne che nella IV legislatura - fino al 1996, riconfermato sempre nella circoscrizione di Napoli. La sua attività parlamentare si è svolta nella fase iniziale in seno alla commissione Bilancio e Partecipazioni Statali, concentrandosi - anche nei dibattiti in Assemblea - sui problemi dello sviluppo del Mezzogiorno e sui temi della politica economica nazionale. Nella VIII (dal 1981) e nella IX Legislatura (fino al 1986) è stato Presidente del Gruppo dei deputati comunisti. Negli anni '80 si è impegnato in particolare sui problemi della politica internazionale ed europea, sia nella Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, sia come membro (1984-92 e 1994-96) della delegazione italiana all'Assemblea dell'Atlantico del Nord, sia attraverso molteplici iniziative di carattere politico e culturale. Già a partire dagli anni '70, ha svolto una vasta attività di conferenze e dibattiti all'estero: negli istituti di politica internazionale in Gran Bretagna e in Germania, presso numerose Università degli Stati Uniti (Harvard, Princeton, Yale, Chicago, Berkeley, SAIS e CSIS di Washington). Dal 1989 al 1992 è stato membro del Parlamento europeo. Nell'XI legislatura, il 3 giugno 1992, è stato eletto presidente della Camera, restando in carica fino alla conclusione della legislatura nell'aprile del 1994. Nella XII legislatura ha fatto nuovamente parte della commissione Esteri ed è stato presidente della commissione speciale per il riordino del settore radiotelevisivo. Non più parlamentare, è stato ministro dell'Interno e per il coordinamento della Protezione civile nel governo Prodi, dal maggio 1996 all'ottobre 1998. Dal 1995 al 2006 è stato presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo. Rieletto deputato europeo nel 1999, è stato fino al 2004 presidente della commissione per gli Affari costituzionali del Parlamento di Strasburgo. Nel 2003 è stato nominato presidente della Fondazione della Camera dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Il 23 settembre 2005 è stato nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il 10 maggio 2006 è stato eletto presidente della Repubblica con 543 voti.

Ha prestato giuramento il 15 maggio 2006. Il 20 aprile 2013 è stato rieletto presidente della Repubblica con 738 voti. Ha prestato giuramento il 22 aprile 2013. Ha rassegnato le dimissioni il 14 gennaio 2015. È divenuto senatore di diritto e a vita quale presidente emerito della Repubblica.

Il cordoglio del governatore del Veneto, Luca Zaia

«Con l’affermazione che l’autonomia è vera assunzione di responsabilità, il Presidente Napolitano non solo riconobbe la coerenza con la Carta fondamentale delle aspirazioni dei Veneti ma, da garante della Costituzione, rimarcò il solco tracciato dai nostri Padri Costituenti, a cominciare dal suo predecessore Luigi Einaudi, con il loro disegno di una Repubblica squisitamente aperta alle autonomie. In questo e in altri richiami segnò un salto di qualità verso il federalismo. Anche per questo esprimo gratitudine alla memoria del Presidente Giorgio Napolitano nel momento del cordoglio mio e di tutto il Veneto per la sua scomparsa». Queste le parole con cui il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il cordoglio per la morte del Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. «Il Presidente Napolitano è il Capo dello Stato nelle cui mani ho giurato fedeltà alla Costituzione da ministro delle Politiche Agricole nel 2008 – prosegue il Governatore -. Nel segno della Carta su cui è fondata la Repubblica, a lui mi lega anche questo momento personale. Ma, in questo momento di lutto, il ricordo che più desidero sottolineare è quello di un uomo delle istituzioni molto vicino al Veneto, terra che gli apparteneva per aver abitato a Padova, dove ha studiato al Liceo Tito Livio, durante la seconda guerra mondiale». «Ho avuto modo di incontralo in più occasioni durante le sue visite in Veneto e sempre, con la sua cortesia, faceva risaltare un interesse vivo per la nostra Regione – conclude il Presidente Zaia -. Ricordo la telefonata con cui mi raggiunse in occasione dell’alluvione del 2010, colloquio in cui si informava sui danni e sulle condizioni dei cittadini; mi annunciava il suo arrivo a breve e, dimostrando ancora una volta la sua attenzione per le realtà locali, il desiderio di incontrare i sindaci. Sentiva realmente che lo Stato non si fondava esclusivamente sulle istituzioni centrali. In più occasioni, infatti, ha riservato parole per sottolineare che gli enti territoriali erano quelli maggiormente vicini ai cittadini. Un ruolo che riconobbe anche con la sua rielezione al Quirinale, la prima nella storia della Repubblica, quando disse pubblicamente che era stato l’appello dei Governatori delle Regioni ad averlo convinto ad accettare».

Il minuto di silenzio nelle manifestazioni sportive

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si svolgeranno in Italia nel fine settimana, per onorare la memoria del Presidente Giorgio Napolitano.

Il cordoglio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, «esprime cordoglio, a nome del governo italiano, per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, senatore Giorgio Napolitano. Alla famiglia un pensiero e le più sentite condoglianze».

Il cordoglio del governatore del Fvg Massimiliano Fedriga

«Profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente Napolitano a nome della Regione Friuli Venezia Giulia e vicinanza ai suoi congiunti. Oggi ci ha lasciato un grande protagonista della storia della Repubblica italiana. La storia lo ricorderà certamente come il primo ad aver ricoperto per due volte il ruolo di Presidente; l'incarico di Capo dello Stato è stato il punto più alto di un lungo impegno politico nel corso del quale Napolitano si è sempre dimostrato coerente con le proprie opinioni e ideali». Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alla notizia della scomparsa del Presidente emerito della Repubblica, senatore Giorgio Napolitano. «Il presidente Napolitano è stato un uomo di grande intelligenza che ha dedicato la sua lunga vita al nostro Paese - ha aggiunto Fedriga - e la sua assenza sicuramente si sentirà in maniera decisa all'interno del Senato e dell'intero mondo politico e istituzionale».

Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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