Giustizia, ridotto il tirocinio per i magistrati: chi passa il concorso entra negli uffici giudiziari 6 mesi prima

Sprint su 800 assunzioni per rafforzare gli organici

Sabato 10 Febbraio 2024 di Francesco Bechis
Giustizia, ridotto il tirocinio per i magistrati: chi passa il concorso entra negli uffici giudiziari 6 mesi prima

È una missione inderogabile.

Salvare il sistema della Giustizia italiana dal collasso. E mettere al sicuro i miliardi delle prossime rate del Pnrr. Grava sulle spalle ancora esili, per la poca esperienza, di ottocento giovani toghe italiane. Magistrati stagisti a cui il governo accorcerà il tirocinio: da 18 a 12 mesi. Per spedirli prima nei tribunali e sfoltire la montagna di processi arretrati, soprattutto civili, che ingolfano le aule da Nord a Sud. 

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L’ADUNATA

Fra le maglie del decreto Milleproroghe il governo Meloni inserisce due norme per tamponare l’emergenza giustizia. La prima sui nuovi magistrati ordinari: le toghe che hanno superato il concorso tra il 2022 e il 2023 e sono ancora alle prese con il tirocinio negli uffici giudiziari di mezza Italia. Durerà sei mesi in meno: servono infatti forze fresche per rimpiazzare le carenze d’organico e «consentire una più celere copertura delle vacanze nell’organico degli uffici giudiziari di primo grado». 
La seconda norma interviene invece sul fuggi-fuggi dei funzionari dell’amministrazione giudiziaria italiana che sempre più spesso fanno richiesta per essere distaccati in altri ministeri. Cancellieri, assistenti giudiziari, figure chiave per il funzionamento della macchina: è un’emorragia. 
Di qui l’intervento del governo. Per evitare «che si verifichi un esodo verso altre amministrazioni del personale già in servizio e che permangano o si accentuino le carenze d’organico dei vari profili del personale del comparto», si legge nella relazione tecnica del provvedimento, fino a dicembre 2024 il personale in servizio non potrà essere «comandato, distaccato o assegnato presso altre pubbliche amministrazioni», salvo un esplicito nulla osta del vertice. Un sonoro altolà, per evitare che la macchina rallenti ancora. È una norma in realtà introdotta anni fa, temporaneamente, sotto il governo Renzi. E prorogata puntualmente per arrestare la fuga dei dipendenti della Giustizia in altri ministeri e Pa. Ora da via Arenula arriva un nuovo stop per il 2024 perché, riconosce il ministero guidato da Carlo Nordio, l’Italia fa i conti «con un comparto giustizia ancora gravato da serie difficoltà, anche legate alla carenza di personale». È un secondo passo, questo, dopo il primo fatto con la riforma della magistratura approvata in autunno da Palazzo Chigi in attuazione del Pnrr. Con una sforbiciata ai magistrati fuori ruolo: le toghe distaccate in altri ministeri, nella nuova veste di capi di gabinetto, consiglieri, funzionari, lontani dai tribunali che intanto sono in affanno. La stessa logica si applicherà al personale della Giustizia. 

LE TAPPE

Sono norme-tampone, certo. In attesa delle assunzioni in programma per l’anno in corso. Attesissime quelle per l’Ufficio del processo: 4200 i funzionari che entreranno per concorso al ministero e rinforzeranno gli uffici che aiutano tribunali e Corti d’Appello a smaltire la mole di fascicoli giudiziari arretrati. Cioè a centrare uno degli obiettivi chiave del Recovery italiano. Entro il 2024, così prevede la recente rimodulazione del piano europeo, l’Italia dovrà ridurre del 95 per cento i fascicoli pendenti da più di tre anni nei tribunali e nelle Corti di Appello al 31 dicembre del 2019. 
Uno sforzo extra per cui sarà rinnovato il sistema di valutazione dei giudici: premi a chi chiude in tempo i processi pendenti, sanzioni a chi affastella dossier negli armadi dei tribunali. Così si spiega anche il reclutamento dei “baby-magistrati” freschi di concorso. Il tirocinio delle 800 toghe, si diceva, sarà decurtato: durerà solo un anno. Otto mesi saranno già spesi negli uffici giudiziari, per prepararsi a entrare nel ruolo. Di questi, tre mesi saranno trascorsi nei tribunali, un mese «presso le Procure della Repubblica» e gli ultimi quattro «presso un ufficio corrispondente a quello di prima destinazione del magistrato ordinario in tirocinio». Una vera e propria adunata per combattere lentezze e ritardi della giustizia-lumaca italiana su cui pende la spada di Damocle della Commissione Ue.

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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