Duello Meloni Schlein, la segretaria Pd rilancia: «Sfidiamoci sui social». La premier frena: «Inopportuno»

I dubbi di FdI: poco istituzionale, come le conferenze stampa su Facebook di Conte

Sabato 18 Maggio 2024 di Andrea Bulleri
Duello Meloni Schlein, la segretaria Pd rilancia: «Sfidiamoci sui social». La premier frena: «Inopportuno»

La mossa è partita dal quartier generale del Nazareno. Per aggirare la scure della par condicio e provare a salvare in extremis il duello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Come? Spostando l’arena del faccia a faccia dalla tivvù a un territorio neutro, immune dai paletti del Garante delle comunicazioni e al riparo dai veti dei leader esclusi: il web. Meglio ancora: i social. Ossia le pagine ufficiali Instagram e Facebook delle due comandanti in capo di governo e opposizione.

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L’offerta, dunque, è sul tavolo. E gli staff ne stanno ragionando. Perché se c’è una certezza che accomuna sia la premier che la segretaria del Pd, è che né Meloni né Schlein intendono prestarsi a confronti “all’americana”, il format proposto da Sky (ma pure da La7, in due turni) con tutti i leader dei principali partiti in contemporanea. Da Fratelli d’Italia sono stati netti, di fronte a questa ipotesi: certo che parteciperemmo, è suonata la risposta di via della Scrofa, ma schierando altri «rappresentanti politici». La prima linea del partito, ma non la premier. La stessa filosofia condivisa al Nazareno. «Schlein è la leader dell’opposizione», la spiegano gli strateghi di Elly: «E come tale, come è naturale che sia, si confronta col presidente del Consiglio. Non con altri».

IL PRESSING
Ecco perché, nonostante le insistenze di tutti i network televisivi e il pressing pubblico e privato dei direttori di testate, da Giuseppe De Bellis di Sky Tg24 a Enrico Mentana del Tg La7, fino allo stesso Bruno Vespa che avrebbe dovuto ospitare il match giovedì sera, la strada della tibuna a otto (o a quattro) pare tutta in salita, per non dire già sbarrata.

È così che è maturata l’idea di un duello “3.0”, sul web. Un po’ come avvenuto alle politiche di due anni fa, tra Giorgia Meloni e l’allora segretario dem Enrico Letta. Anche in quel caso fu il mattatore di Porta a porta a dover rinunciare al faccia a faccia a due, che poi andò in onda sul sito web del Corriere della Sera. Il modello potrebbe essere quello. «Schlein lo ha detto con chiarezza», ricordano fonti dem: «È disponibile a un faccia a faccia con la premier quando e dove vuole Meloni. Come dimostra il fatto che eravamo pronti a giocare in quella che poteva essere considerata una partita fuori casa, in Rai».

La proposta che sarebbe stata lanciata però è quella di un faccia a faccia social. Con domande affidate a un giornalista «super partes» ancora da individuare. «Ma quello sarebbe il problema minore», spiega chi è a conoscenza dell’offerta che si sta vagliando tra palazzo Chigi e via della Scrofa. Il vero nodo, per la premier, riguarda l’opportunità di un confronto di questo tipo.

Non è un caso che Meloni, prima della pronuncia dell’Agcom e dello stop imposto da quattro partiti su otto, avesse posto come condizione che il botta e risposta si svolgesse in Rai. «Un presidente del Consiglio – è la linea fatta trapelare – si confronta sul servizio pubblico». Quel diktat non è cambiato, per Meloni. Tanto più che un duello social richiamerebbe alla memoria certe immagini che la premier ha più volte criticato apertamente: le conferenze stampa via Facebook e Instagram di Giuseppe Conte quando era premier, nel periodo del Covid.

I VANTAGGI
In ogni caso un no ultimativo, almeno per il momento, non sarebbe arrivato. Del resto portare a dama il faccia a faccia avrebbe il pregio, per Meloni come per Schlein, di polarizzare lo scontro tra le due timoniere, tirando acqua alla conta delle rispettive preferenze. «Giorgia era stata molto generosa a offrire la propria disponibilità», riflettono da FdI. «Non è mai successo che un presidente del consiglio nel pieno del mandato si confronti col leader dell’opposizione. E quando noi eravamo al 4%, non abbiamo mai impedito agli altri di sfidarsi». Però la via dei social, è la convinzione, mal si addice al suo ruolo istituzionale.

Schlein, dall’altro lato, non vorrebbe rinunciare tanto facilmente. «Sarebbe stata un’occasione di chiarezza», è convinta la leader dem. Ma pure per rimarcare ciò che ripete da quando è al vertice del Nazareno, ossia che «senza il Pd non c’è alternativa alla destra». Con buona pace di Giuseppe Conte. «Anziché fare proposte al Paese – recita a sera la stoccata del dem Francesco Boccia – c’è chi si concentra sulle carte bollate per fermare il confronto tra due donne leader. In ogni caso – aggiunge – Elly Schlein è sempre pronta: ci sono i social, le piazze, i teatri. Quando Giorgia Meloni se la sentirà sa dove trovarla. Nonostante il fuoco di sbarramento dei maschi ricalcitranti».

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