Uccide la moglie Annalisa D'Auria, poi va al lavoro con la figlia di 3 anni e si toglie la vita. La telefonata di Agostino alla madre: «L'ho accoltellata»

Ha affidato la bambina a un collega e si è tolto la vita

Sabato 28 Ottobre 2023
Uccide la moglie Annalisa D'Auria, poi va al lavoro con la figlia di 3 anni e si toglie la vita. La telefonata di Agostino alla madre: «L'ho accoltellata»

Ha ucciso la moglie, poi è andato al lavoro e si è tolto la vita. È accaduto questa mattina a Rivoli, nel torinese.

Sull'episodio indagano i carabinieri.

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Cosa è successo

L'uomo, Agostino Annunziata, ha ucciso la moglie, colpendola alla gola. L'omicidio è avvenuto in un appartamento di via Montebianco 19/2. Secondo una prima ricostruzione ha poi preso la figlia piccola ed è andato a lavoro, in uno stabilimento a Orbassano, sempre nel Torinese. Qui, dopo avere affidato la bambina a un collega si è tolto la vita buttandosi da un silos.

Chi è la vittima

La donna, Annalisa D'Auria, 32 anni, era originaria di Nocera Inferiore (Salerno), e viveva nella cittadina dell'area metropolitana di Torino col marito, 36 anni, originario di Pagani (Salerno), e la figlia, 3 anni. I carabinieri stanno lavorando per cercare di ricostruire le ragioni del gesto dell'uomo e la dinamica dell'accaduto.

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La telefonata alla mamma

A quanto si apprende da fonti investigative, l'uomo dopo avere assassinato la moglie, ha telefonato alla madre che vive in Campania raccontandole l'accaduto. La donna ha quindi avvertito il 118, che a sua volta ha allertato i carabinieri.

CHI ERANO

Il corpo della donna di 32 anni, Annalisa D'Auria, è stato trovato dai carabinieri nel soggiorno della loro abitazione. La donna lavorava come bidella nella vicina Pianezza, all'istituto tecnico agrario Dalmasso, e l'uomo come operaio alla Massifond, un'azienda del comparto automobilistico, una fonderia di metalli ferrosi, getti di ghisa, modelleria e officina meccanica, che nella vicina Orbassano ha i capannoni e due silos. Proprio da uno dei silos l'uomo stamani si è gettato, uccidendosi, dopo avere ammazzato a casa la consorte. Nella loro casa di Rivoli, a quanto emerge, l'uomo aveva trascorso per vicende legate a stupefacenti circa un anno ai domiciliari. Ai carabinieri non risultano denunce per violenze domestiche o altro legato alla vita familiare. I colleghi di lavoro attuali lo descrivono come «uno sportivo, sempre in palestra, molto generoso» e, prima dell'impiego come operaio, viene riferito che era stato per un periodo un militare, ma aveva poi abbandonato questa occupazione.

Ultimo aggiornamento: 16:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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