Torino, invia sms all'amante: «Se mi succede qualcosa è stata mia moglie» e il giorno dopo muore. Ma i giudici assolvono la donna

Secondo i giudici, la sera del 3 aprile Ettore Treglia presentava una «grave intossicazione da alcol e psicofarmaci»

Lunedì 9 Ottobre 2023 di Erica Di Blasi
Torino, invia sms all'amante: «Se mi succede qualcosa è stata mia moglie» e il giorno dopo muore. Ma i giudici assolvono la donna

«Se mi trovano morto domani è stata mia moglie». È effettivamente il giorno dopo era passato a miglior vita. Ma quegli ultimi messaggi all'amante non sono bastati a condannare all'ergastolo la consorte della "vittima". Per i giudici ci sono troppi dubbi per condannarla. «L'assoluzione è un atto di civiltà». Ettore Treglia era stato trovato morto il 5 aprile 2021 in un alloggio del quartiere San Donato, a Torino. A ucciderlo però, secondo le motivazioni della sentenza uscite qualche giorno fa, potrebbe essere stato un mix di alcol, ansiolitici e cannabis.
Ma anche le loro conseguenze, come per esempio la difficoltà a cambiare posizione per riuscire a respirare meglio (asfissia da posizione).

O ancora a causa di un problema cardiaco pregresso, che nessuno è stato in grado di accertare. Ma anche per un raro caso di «stimolazione vagale», ovvero di un recettore che fa rallentare i battiti del cuore e a volte può fermarlo del tutto.

Francesco Le Foche: «Perdono l’aggressore ma senza quel poliziotto forse ora sarei morto»

LE IPOTESI IN CAMPO

Tutte ipotesi «dotate di plausibilità pari o superiore a quella di un omicidio», di cui era accusata la moglie Gaia Prencipe. È questa la conclusione a cui è arrivata la Corte d'Assise di Torino, che lo scorso 12 luglio ha assolto la vedova di 49 da tutte le accuse. «Perché il fatto non sussiste». Di parere opposto il pm Paolo Cappelli che aveva chiesto l'ergastolo, ipotizzando che avesse strangolato o soffocato il marito dopo una lite, spinta dalla gelosia. Le indagini infatti avevano portato alla luce un rapporto a dir poco conflittuali: la coppia litigava praticamente ogni giorno e non mancavano le violenze fisiche. In alcuni casi erano addirittura dovuta intervenire le forze dell'ordine e Treglia era finito in ospedale.
Contro la vedova c'erano anche i messaggi che lui aveva mandato all'amante poche ore prima di morire. «Se mi trovano morto è stata mia moglie», «Sto prendendo botte», «Ha cercato di strangolarmi", e ancora, «Se domani non mi sentirai sai chi denunciare». Per la Corte presieduta dalla giudice Alessandra Salvadori tuttavia non si può dire con certezza che Treglia sia stato ucciso. Già la fase del dibattimento si era aperta con un colpo di scena.
La Corte aveva dichiarato inutilizzabili gli accertamenti tecnici svolti durante le indagini, compresi l'autopsia e l'esame tossicologico, perché l'imputata (allora solo indiziata della morte del marito) non ne era stata informata e non aveva avuto l'opportunità di assistere. Con una conseguente violazione del suo diritto alla difesa. Dal processo perciò è uscita la "prova regina" dell'accusa, ovvero la consulenza che avvalorava l'ipotesi dello strangolamento. Una lacuna probatoria colmata da un'altra perizia disposta d'ufficio dai giudici, che ha indagato nuovamente le cause della morte partendo dagli esiti degli esami e dalle fotografie scattate dal medico legale. Ma che ha dovuto ugualmente fare i conti con accertamenti medici giudicati «non del tutto esaurienti» e con le «circostanze del tutto peculiari» del decesso. Secondo i giudici, la sera del 3 aprile Ettore Treglia presentava una «grave intossicazione da alcol e psicofarmaci»: aveva in corpo una quantità di alcol che da sola bastava a ucciderlo, ma in più «aveva assunto cannabis e un farmaco».
Inoltre era «un soggetto in condizioni fisiche pessime» e con una situazione polmonare «tipica di un fumatore enfisematoso». In questo quadro, l'incertezza sulle cause delle morte «non può ritenersi superata nemmeno dalla perizia medico-legale» - l'ultima eseguita da Roberto Testi - che pure accredita la tesi di un' «asfissia meccanica, verosimilmente da strozzamento».

Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci